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Territorio | 09 ottobre 2024, 17:51

L’Orrido di Cunardo, meraviglia naturale tra la realtà e la leggenda del diavoletto e il mugnaio

Affascinante scorcio naturale ai margini della Valganna, dove numerosi escursionisti si avventurano per ammirarne lo scenario: una grotta scavata negli anni dal torrente Margorabbia alla cui fine si scorge una cascata e un antico mulino, attorno a cui esiste un racconto quasi mitologico la cui origine si perde nella notte dei tempi…

Uno scatto dal sito naturale dell'Orrido di Cunardo

Uno scatto dal sito naturale dell'Orrido di Cunardo

Tra leggenda e realtà nell'Orrido di Cunardo, in provincia di Varese, dove tanti escursionisti e non solo, si recano per ammirare una delle meraviglie naturali del Varesotto.

Proprio in questo luogo, come non tutti sanno, è nota la leggenda de Il diavoletto e il mugnaio, come racconta il sito web valganna.info.

Recandosi sul posto, numerose sono le bellezze della natura presenti, tra cui spicca l'Orrido di Cunardo, una grotta composta da due sentieri sotterranei e scavato nel corso di milioni di anni dalle acque del torrente Margorabbia. Una volta usciti dalla parte opposta, subito si scorge la cascata e, scendendo e costeggiando le rapide, è possibile notare a destra le rovine di un antico mulino.

Sarà forse quello della leggenda? Sono ancora presenti, infatti, il muro in pietra e i vari blocchi dove venivano posizionati i pali in legno per far girare la ruota e la macina, anche questi sul posto.

Ma di cosa parla questo racconto del folklore del Varesotto? Sul fondo di questa valle ai margini del ruscello che scorre fra massi e dirupi, sorgeva, un tempo, un mulino gestito da un vecchio mugnaio, il quale non credeva alle leggende che correvano intorno alle streghe e ai diavoletti. L'uomo sosteneva, infatti, di non averli mai visti.

Una notte, terminato il suo lavoro, s'incamminò per ritornare a casa, quando, all'improvviso, vide davanti a lui un bagliore. L'uomo decise di proseguire e vide per terra un bambino nudo, così si chinò e prese il piccolo tra le braccia, decidendo di portarlo in paese. Quando lo sollevò in alto, con spavento vide sulla sua fronte due piccole corna.

Inorridito da tale vista, il povero uomo ripensò a quanto si diceva in paese sui diavoletti delle valli e con gesto istintivo lo buttò a terra. Non appena il piccolo cadde, una grande vampata si sollevò dal terreno e il mugnaio ne fu avvolto, ritrovandosi sull'orlo del burrone.

Elisa Petrocelli

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