«Due partite diverse tra un tempo e l’altro» esordisce così Herman Mandole nella sua prima conferenza post-partita da capoallenatore di Varese, dopo la sconfitta 118-94 dei suoi sul parquet della Germani Brescia.
«L’avevo detto già mesi fa: se tu non difendi e se l’altra squadra tira venti volte più di te non puoi competere. Questo è molto semplice ed è quello che dobbiamo cambiare. Dobbiamo continuare a lavorare».
Gli viene fatto notare il poco supporto a livello di punti dalle ali, ma la difesa rimane la ragione per cui le cose non sono andare bene: «Il problema è che la squadra non ha difeso. Possiamo parlare di attacco ma tra rimbalzi offensivi e la difesa abbiamo fatto male. Devo spingere i ragazzi perché comincino a capirlo. Senza difesa sarà difficile vincere».
Dopo un primo tempo in cui i biancorossi sono rimasti in partita, nella ripresa è arrivato il tracollo: «Mi sembra che questa situazione l’abbiamo già vissuta con Trento in prestagione. Siamo una squadra giovane, che quando le cose non vanno bene vogliamo risolverla in attacco con l’uno-contro-uno. Nel terzo quarto abbiamo avuto tante palle prese, sommate ai rimbalzi d’attacco e a una brutta selezione di tiro: sommando tutto questo è impossibile vincere».
Può gioire, invece, Peppe Poeta, alla sua prima vittoria in carriera da coach: «Ringrazio tutti, ragazzi e tifosi. È solo la prima partita ma il supporto mi ha dato molta fiducia. Avevo chiesto di perdere pochi palloni per evitare i contropiedi di Varese, e poi siamo andati sempre in post basso, come volevamo».