Lucio Ghioldi in campo: «Più Solbiate ha dato un nuovo modello. Insieme i problemi si risolvono meglio»

Da coordinatore della lista civica Più Solbiate a candidato sindaco: Lucio Ghioldi, 64 anni, sposato, due figli (e papà, Paolo, dal passato tigrotto), scende in campo per la continuità amministrativa. Sabato verranno presentati i candidati consiglieri. 

«Ho sempre creduto nell’importanza della partecipazione attiva dei cittadini alla vita di una comunità e alla necessità di impegnarsi direttamente, ognuno per la sua parte, per migliorare “quello che non va” - osserva - Non ho mai avuto la tessera di alcun partito, sono un riformista e le persone come me, non si sono mai sentite rappresentate completamente da un solo partito. Ma ho sempre cercato di aggregare persone perché insieme i problemi si affrontano e si risolvono meglio. 

Che cos’è stata per lei l’esperienza di Più Solbiate e cosa ha portato secondo lei in paese?

Soprattutto nuovo modello di gestione dell’urbanistica e il verde pubblico che diventerà con i due nuovi parchi patrimonio delle mamme, dei bambini, delle famiglie. 

Quali sono i risultati principali raggiunti e quali rimpianti invece, se ne avete?

I punti cardini del programma elettorale erano stati sintetizzati in tre voci e molto è stato realizzato o in fase di completamento a breve. Più Verde: due nuovi Parchi (Parco Agricolo e Parco Solbiello), Pannelli Fotovoltaici (Scuole elementari, Medie, Campo di Calcio e Municipio), Illuminazione a LED in molte zone, Nuova Caldaia Municipio, Scuola media e appartamenti sociali, due nuove Aree Cani,  Corsi di Ecologia nelle scuole con le GEV Guardie Ecologiche Volontarie, Corsi sul riciclo con ECONORD, l'introduzione dello spazzamento strade. Più Sicura: si è passati da meno di una decina di telecamere, delle quali la maggior parte non funzionanti, a circa una sessantina e soprattutto con un nuovo software per la gestione intelligente delle immagini che ha già permesso di risolvere situazioni critiche. E ancora terzo Vigile. Più Giovane:per la prima volta si è realizzata un'idea proposta direttamente dai giovani: l'Area Calistenichs. Il Progetto educativo di strada SOG-Solbiate Olona Giovane per creare un rapporto con i giovani che non fanno parte di realtà associative. Corsi di Street Arts che hanno permesso di riqualificare in parte l'Area Feste Senza dimenticare i risparmi ottenuti con la modifica dei contratti capestro che la precedente amministrazione aveva stipulato su Piscina e Farmacia. Per la prima volta il bilancio del Comune non ha avuto bisogno di entrate straordinarie per il bilancio di parte corrente. Come rimpianto? In realtà sarà uno dei punti del nuovo programma: il rinnovamento completo del Centro Socio Culturale e dell'area intorno.

In questi anni sono avvenuti cambiamenti epocali nel mondo e nel nostro territorio, anche a causa della pandemia. Come è cambiata Solbiate e quali sono i nuovi  obiettivi che vi ponete?

Ho visto e vissuto i cambiamenti che hanno caratterizzato Solbiate Olona, le difficoltà economiche come la chiusura del Cotonificio e le trasformazioni che hanno modificato il profilo del territorio come il Campo da Golf. Più Solbiate ha proposto nuovi scenari e una nuova chiave di interpretazione. Ora nuove sfide difficili attendono chi amministrerà i piccoli Comuni, in un mondo sempre meno stabile a causa delle guerre e del cambiamento climatico, si assiste ad una crescita della cosiddettà “area di fragilità” anche all’interno della nostra comunità. Cercheremo di sostenenere le esperienze che nella società lasciano un segno di speranza, di impegno quotidiano rivolto a chi rimane indietro, a chi è più debole. Come i tanti volontari che durante la pandemia sono stati più che un valido aiuto. In cifre siamo riusciti a sostenere un aumento del 40%

Lei ha detto che si sono avvicinati dei giovani, anche grazie ad Elena Mendicino. Cos’ha rappresentato Elena per voi?

Elena, grazie allo sport, è sempre stata a contatto con i giovani e li ha sempre accompagnati nel loro percorso di crescita nel rispetto delle regole e dell'etica. Aveva organizzato delle borse di studio per i bambini che impegnandosi riuscivano ad avere anche ottimi risultati scolastici. Esempi che sono una tradizione nel nostro piccolo Comune, dai creatori del ciclocross internazionale che ho conosciuto e mi hanno insegnato molto, a tutti i dirigenti delle nostre piccole grandi società sportive. Lo sport e tutte le altre associazioni solbiatesi hanno contribuito e contribuiscono sicuramente a formare un coscienza civica, che riscontro nei nostri giovani. In più, Elena ci ha insegnato la resilienza. In fisica viene definita resilienza la capacità di resistere agli urti senza spezzarsi. La resilienza era una sua virtù, aveva la capacità di saper conciliare emozione e ragione, vita privata, lavoro, impegno civico e sportivo. Sapeva e voleva guardare al futuro sempre e comunque con positività. Tutte le persone che avevano contribuito alla nascita di Più Solbiate sono ancora tutte qui e molte altre si sono aggiunte con tanta positività.