I negozianti lanciano un appello al Comune di Varese per il rilancio dell'area delle stazioni, già al centro di un piano di restyling da parte di Palazzo Estense. E lo fanno in un sopralluogo avvenuto stamattina direttamente in zona, chiedendo più attenzione per una delle zone più "difficili" della città.
All'incontro, guidati da Marco Parravicini, fiduciario di Confcommercio e proprietario della gioielleria Parravicini, hanno partecipato Enrico Cellerino di "Figini Calzature", Paolo Musajo Somma di "Assicurazioni Generali", Lara Sana di "Tezenis", Giorgio Angelucci del negozio di abbigliemnto "Angelucci", Daniela Morelli della gioielleria "Morelli" e Massimo Luciano di "Strumenti Luciano".
A prendere parola per primo è stato proprio il proprietario della gioielleria "Parravicini" di via Morosini: «Siamo qui oggi per porre l'attenzione dell'amministrazione comunale sulla zona che comprende viale Milano, via Como, via Morosini e le stazioni - spiega Marco Parravicini - Oggi si vuole evidenziare lo stato di abbandono di questo comparto, a partire da piazza XX Settembre, che è stata tutto l'inverno al buio, oppure da via Morosini, che ha un manto stradale che fa schizzare le pietre sulle vetrine».
Al di là della questione sicurezza («le forze dell'ordine fanno il massimo e a loro va il nostro grazie» ha detto Parravicini) ci sono altre questioni da affrontare: «Il piano stazioni, secondo il fiduciario di Confcommercio «sottrarrà 400 posti auto e ha già fatto perdere posteggi vitali per l'economia della città». A sottolineare lo stato di abbandono di questo comparto è Paolo Musajo Somma di "Assicurazioni Generali": «In via Morosini le fermate dei pullman sembrano una stazione, con le lunghe code che si formano su quel tratto di strada. Le persone sono ammassate e non ci sono panchine per far sedere gli anziani. Credo che se riuscissimo a fare di via Morosini una zona attrattiva come corso Matteotti, ci sarebbe un salto di qualità».
A concordare è Enrico Cellerino di "Figini Calzature": «Via Morosini è piena di buche e non basta la gettata di asfalto che hanno fatto ieri per coprire una buca. Ci sentiamo completamente abbandonati».
Problematica, secondo i negozianti, è anche l'assenza di bidoni della spazzatura: «Ci sono pochi cestini e la gente così butta le cartacce per terra. Ad esempio, in piazza XX settembre, c'è un solo bidone e per giunta piccolo» sostiene Daniela Morelli della gioielleria "Morelli".
«Abbiamo bisogno di turismo reale, come quello dalla Svizzera, infatti, dal punto di vista economico, il cambio non è mai stato così favorevole, ma così non riusciamo ad approfittarne» sottolinea Giorgio Angelucci del negozio di abbigliamento "Angelucci". «Chiediamo quindi fatti concreti, non ci servono incontri e non vogliamo più promesse» conclude Marco Parravicini.