Si è svolto nel pomeriggio di oggi, lunedì 4 dicembre 2023, al Belvedere del 39° piano di Regione Lombardia, il simposio conclusivo nell'ambito del Progetto GovernaTI-VA, finanziato dal programma di cooperazione “Interreg V - A Italia Svizzera” organizzato da ANCI in collaborazione con Regione Lombardia.
L’evento, dal titolo "L’evoluzione degli Enti locali e le strategie di sviluppo locale", prevedeva il coinvolgimento di istituzioni italiane e svizzere, tra cui la Sezione Enti Locali del Dipartimento Istituzioni del Canton Ticino, ed è stata l’occasione per condividere e promuovere i risultati del progetto relativamente ai processi evolutivi degli enti locali e agli interventi pubblici a sostegno dello sviluppo delle aree svantaggiate o a potenziale inespresso, con particolare riferimento ai piccoli Comuni montani.
Ad aprire il simposio è stato Massimo Sertori, assessore di Regione Lombardia a Enti Locali, Montagna, Risorse Energetiche, Utilizzo Risorse Idriche; insieme a lui, oltre a Norman Gobbi, Direttore dipartimento istituzioni del Canton Ticino, il vicesindaco di Varese Ivana Perusin e Matteo Bianchi, coordinatore dipartimento Europa ANCI Lombardia: i relatori hanno concordato sul fatto che questa rete di relazioni voglia e possa essere un tavolo di confronto per migliorare lo stile di vita dei cittadini. In particolare, Bianchi ha precisato come il concetto di comunità si sia perso nei grandi centri urbani quando rimane ancora forte all’interno dei paesi di montagna e come questo lavoro di approfondimento, nel prossimo futuro, debba dare più voce a quei territori che non hanno il punto di riferimento delle Comunità montana e, ancora, a quei piccoli comuni, sospesi tra valle e pianura, che vivono lo spopolamento soprattutto da parte delle nuove generazioni.
Anche se l’incontro è stato particolarmente tecnico e dedicato agli addetti ai lavori, si può aprire un punto di riflessione sul ruolo dei cittadini all’interno dei comuni nelle aree di confine e al tema dell’aggregazione.
A seguire sul palco alcuni interventi. Il primo è stato Marzio Della Santa, Capo Sezione Enti Locali del Canton Ticino, il quale ha iniziato il suo intervento raccontando l’esperienza in territorio elvetico dove il comune realizza la propria missione facendo leva su 4 funzioni: comunitaria, democratica, politica e di servizio, diventando un vero e proprio fulcro di coesione sociale cercando di migliorare il contesto residenziale in virtù degli standard di sostenibilità. Con le nuove politiche cantonali il comune recupera la propria autonomia amministrativa, una maggiore specializzazione interna, maggiore razionalità nella gestione delle risorse ma anche un miglioramento dei servizi dedicati ai cittadini che devono tornare ad essere attori responsabili della vita del proprio comune
A seguire Giuseppe Carlo Ricciardi, docente dell’Università degli Studi di Pavia nel Dipartimento di Scienze Politiche e Sociali, che ha parlato dell’aggregazione a carattere funzionale e non strutturale. Lombardia e Piemonte che nascono con una condizione amministrativa a stile napoleonico trova difficoltà ad attuare una strategia come quella della confederazione elvetica e per questo motivo lo stato italiano ha istituito l’Unione dei Comuni: un ente costituito da due o più comuni per l'esercizio congiunto di funzioni o servizi di competenza comunale. L'unione è dotata di autonomia statutaria nell'ambito dei principi fissati dalla Costituzione e dalle norme comunitarie, statali e regionali. Ad oggi si possono contare 118 unioni di cui solo 64 sono operative. Alla frammentazione amministrativa corrisponde il dato assimilabile ad una regione che può essere contrapposta a stati europei (la Lombardia potrebbe essere comparata al Portogallo). Il problema è il carico amministrativo. In Lombardia a fine 2021 risultano 87 forme stabili di gestione associata rispetto al 2019 di cui 23 comunità montane, 57 Unioni di Comuni Lombarde (UCL) e 7 Unioni di Comuni (UC). Queste unioni rispondo a delle esigenze di servizio. La pandemia ha inciso parecchio perché i cittadini hanno riscoperto che il loro primo interlocutore è il sindaco della propria città. Senza una regia dall’alto in un contesto così policentrico risulta difficile unire più comuni data un’elevata presentazione. La prospettiva per il futuro è cambiare la logica e integrare soluzioni sinergiche di cooperazione interlocale.
Parola poi ad Alessandro Speziali, responsabile dei progetti di sviluppo regionale in Val Verzasca, che ha discusso soprattutto dello spopolamento delle valli e della perdita di carattere culturale e storico. La depressione sociale porta ad abbandonare progetti di sviluppo e gli investimenti attuati dalla Confederazione del Canton Ticino devono avere impulsi verso le infrastrutture, l’innovazione, la collaborazione tra poli urbani e montagna. Necessaria una visione più imprenditoriale dove a livello regionale ci siano degli Enti coordinatori.
A seguire l’intervento di Monica Bottino, Direttore Vicario Direzione Generale Enti Locali, Montagna, Risorse Energetiche, Utilizzo Risorsa Idrica Regione Lombardia, che ha chiuso la serie di interventi approfondendo il Programma di Sviluppo Sostenibile della XII legislatura con particolare focus sulla gestione della risorsa idrica e della transizione energetica per lo sviluppo degli enti locali; e Francesco Quattrini (Segretario Regio Insubrica) con Rinaldo Redaelli (Segretario Generale ANCI Lombardia) che hanno ringraziato i partecipanti e concluso il simposio con un sunto dei temi trattati nel pomeriggio e le prospettive per il futuro. Nel finale di lavori la sottoscrizione della "Lettera di intenti per la cooperazione transfrontaliera nella ricerca di metodi per la governance territoriale" tra Sezione Enti Locali del Cantone Ticino e ANCI Lombardia.