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Territorio | 21 settembre 2023, 13:58

Il Maresciallo Luigi Cortile e Nella Marazzi Molinari sono "Giusti tra le Nazioni": «Preservare la memoria di color che non sono rimasti indifferenti»

Si è tenuta stamattina alla palestra di Clivio la cerimonia di consegna delle targhette alla memoria dei due eroi che aiutarono alcune famiglie ebree a evadere dall’Italia. L’evento si è svolto alla presenza delle istituzioni locali, delle forze dell’ordine e di Alon Bar, ambasciatore d’Israele. Presente anche il figlio di Liliana Segre

Il sindaco di Clivio, Giuseppe Galli, in mezzo ai figli dei Giusti tra le Nazioni

Il sindaco di Clivio, Giuseppe Galli, in mezzo ai figli dei Giusti tra le Nazioni

Sono ufficialmente Giusti tra le Nazioni il maresciallo della Guardia di Finanzia Luigi Cortile e la signora Nella Marazzi Molinari. La cerimonia di consegna delle onorificenze si è svolta stamattina a Clivio. Ad ospitare l’evento è stata la palestra, i cui spalti sono stati riempiti dalla cittadinanza e dai ragazzi delle scuole.

Il Maresciallo Luigi Cortile si trovava a Clivio l’8 settembre 1943, giorno della firma dell’armistizio. Dopo aver partecipato alla lotta partigiana, fu arrestato nell’agosto 1944 e deportato al campo di concentramento di Mauthausen, dove morì nel gennaio 1945.

Assieme a lui e al parroco Gilberto Pozzi, la signora Nella Marazzi Molinari contribuì in maniera decisiva all’espatrio in Svizzera di numerosi ebrei.

La cerimonia ha visto la partecipazione di numerose istituzioni: da quelle locali, come diversi sindaci della Valceresio e della Provincia, alle forze dell’ordine. In rappresentanza dello stato di Israele è giunto da Roma l’ambasciatore Alon Bar. Oltre ai famigliari di Luigi Cortile e Nella Marazzi Molinari, presenti le persone salvate dai due: Giulio Sacerdoti, che con la famiglia varcò il confine alla tenera età di 9 mesi, ed Elena Colonna. Presente anche Alberto Bellipaci, figlio di Liliana Segre.

Presente inoltre il corpo della Guardia di Finanza, con il comandante provinciale Crescenzo Sciaraffa: «Nella e Luigi fratelli e sorelle d’Italia, che l’Italia chiamò, furono pronti alla morte - si è rivolto ai più piccoli il comandante, invitando i bambini delle scuole a tenersi per mano - L’Italia vi ha chiamati a essere cittadini, il mio auspicio è che voi siate pronti a essere protagonisti della storia della repubblica italiana».

Il riconoscimento di Giusto tra le Nazioni è consegnato da Yad Vashem, l’ente nazionale per la Memoria della Shoah, ed è un’onorificenza per i non-ebrei che hanno contribuito a salvare persone dallo sterminio varato dal regime nazista.

Le targhette commemorative sono state ritirate dal figlio del maresciallo, Antonio Cortile, e dai figli di Nella Marazzi Molinari: Alberto, Mariagrazia e Adelio.

«Per il Comune di Clivio è un immenso onore avere qui tutte queste rappresentanze - le parole di un commosso Giuseppe Galli - Non ero a conoscenza di queste storie, quindi ringrazio davvero sentitamente chi mi ha fatto scoprire queste vicende. Il sindaco poi ha letto un messaggio recapitato dal ministro Giancarlo Giorgetti che si è detto dispiaciuto di non poter presenziare e ha riservato «un saluto dal Governo e personale».

Tra coloro che hanno preso parola il Prefetto di Varese, Salvatore Pasquariello: «Scorrendo i giornali se trovano di storie di questo tipo, e noi siamo grati a tutte queste persone che hanno salvato altre vite umane e due di questi abbiamo il privilegio di premiarli qui oggi. Ringrazio tutte le istituzioni presenti perché oggi siamo qui a fare festa per una cosa che inorgoglisce».

«Ringrazio il sindaco per ospitare un evento di così grande importanza - è intervenuto Alon Bar - L’olocausto è un capitolo doloroso della nostra storia, per noi la Shoah non è solo un giorno da ricordare ma una parte della nostra identità, Lo stato di Israele ha il dovere di preservare la memoria di color che non sono rimasti indifferenti al dolore, a rischio della propria vita. Siamo qui per onorare la memoria di persone che con la loro scelta hanno portato famiglie alla salvezza e hanno garantito l’esistenza a persone che senza il loro intervento non sarebbero qui con noi».

Lorenzo D'Angelo

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