Lago Maggiore, ma non solo: ville, storia, sport, eventi e molto altro. Il sindaco Luca Santagostino racconta tutta la Laveno Mombello della sua amministrazione. Numerose le opere pubbliche avviate, molte delle quali finalizzate alla valorizzazione turistica del territorio, attraverso anche musei, mostre, punti panoramici e luoghi culturali.
Come sono andati questi primi sei mesi dell’anno per lei come sindaco e per Laveno?
I primi mesi dell’anno sono serviti a pianificare le attività della parte turistica e il programma estivo che comprende tantissimi eventi culturali, sportivi e ricreativi grazie a partecipazione sia di numerose associazioni sia del nostro Comune. Abbiamo aperto il nuovo ufficio turistico e abbiamo inaugurato in questi giorni il nuovo lungolago i cui lavori erano iniziati a gennaio, una riqualificazione integrale che ha scoperto le potenzialità del paese con la valorizzazione dell’ex area industriale che è stata riqualificata con la presenza dell’albergo con l’affaccio sul lago. E poi sono partiti i lavori di risistemazione di Palazzo Perabò, un intervento da circa un milione di euro.
Come si passa l’estate a Laveno?
Il flusso turistico qui inizia già dalla primavera. La stagione viene affrontata con l’offerta di opportunità di intrattenimento, ma anche nuovi servizi, come il noleggio motoscafi avviato in collaborazione con una società, e che dà la possibilità di fruire del lago anche con la navigazione. Poi c’è un’intensificazione delle mostre nel nostro museo dove ce ne sono state due molto importanti in occasione di cento anni della Biennale di Monza, una delle quali ancora in corso. Direi che l’inizio di stagione è stato colto pienamente. Avremo poi il sessantesimo anniversario del Ferragosto di Laveno: la Pro Loco con il nostro supporto organizzerà quattro giorni di festa, dal 12 al 15, che ci concluderanno con i fuochi d’artificio. In queste giornate un evento è organizzato dal Consiglio Comunale dei Giovani, un organo istituito un anno fa ragazzi e formato da ragazzi dai 15 ai 25 anni.
Pensa che il Covid abbia cambiato il modo di vivere dei lavenesi?
Tutti hanno riscoperto la possibilità di fare vacanze e di stare più vicino al proprio territorio nei luoghi di prossimità, e questo giova molto a un paese come Laveno. Di contro ha lasciato un grosso disagio soprattutto nei giovani, che si è spostato sulla solitudine e sull’aggressività.
Lei è stato eletto nel 2020: com’è cambiata Laveno da quel momento?
Il cambiamento principale è stato nell’approcciarsi alla campagna elettorale con un programma ricco e impegnativo e con una visione del futuro del paese molto chiara. Un’attività che in questi anni abbiamo perseguito con tenacia, ottenendo risultati con le opere pubbliche: oltre che con la riqualificazione del lungolago, con i lavori tra lago e borgo storico e la riqualificazione del palazzo comunale di Villa Frua, che per noi diventa un luogo di apertura alla cittadinanza e per eventi sociali. Altro segno è un recupero di una serie di cose rimaste per anni nel dimenticatoio: ad esempio la messa a norma del palazzo comunale è un grande investimento di denaro e risorse umane e il doveroso impegno nel ripianare un grosso debito lasciato negli anni passati. Noi oggi abbiamo investito oltre 2 milioni di euro per affrontare questioni mai considerate in passato.
Lago Maggiore significa turismo: con quali interventi la sua amministrazione incentiva questa attività?
Un elemento importante in cui crediamo è quello di valorizzare non solo l’area lago, ma abbiamo riaperto Parco Torrazze che era chiuso da venticinque anni, abbiamo recuperato l’area Gaggetto, dandogli una destinazione sportiva creando campi da beach volley e un’area playground per il basket. L’altra parte riguarda l’area di Cerro, con la riqualificazione del molo Sironi. Stiamo poi cercando di riqualificare il borgo Laveno, recuperando ciò che sta tra il lago e la funivia, che conta 80 mila transiti annui, e valorizzando la parte storica. Oggi i turisti vogliono vivere le esperienze e faremo percepire un territorio diverso da quello degli ultimi vent’anni.
A volte la sponda del lago Maggiore turistica viene individuata in quella piemontese, mentre quella lombarda ha più vocazione industriale. Cosa ne pensa a proposito?
È stato vero fino a trent’anni fa sicuramente, se pensiamo solo a Laveno con le ceramiche qui si dava da lavorare cinquemila persone, praticamente un paese intero. La vocazione turistica è stata riscoperta come necessità e opportunità nel momento in cui son venute meno le aziende. Il passaggio è anche culturale e implica investimenti di risorse. Noi da parte nostra cerchiamo di valorizzare le attività che lo fanno.
Vi hanno recentemente assegnato i mondali di deltaplano del 2025: quanto crede nello sport come mezzo di promozione del territorio?
Moltissimo. Quando si parla di turismo si parla di permanenza di persone nel posto almeno per una notte. Lo sport è elemento di grande fertilità da questo punto di vista. Rappresenterà una grande opportunità di presenza con due risultati: uno con le persone che pernotteranno sul territorio e due per portare alto il nome di Laveno e del monte Sasso del Ferro. Un altro aspetto sportivo che ci riguarda è cicloturismo: abbiamo aderito al progetto DoYouBike installando le colonnine e con un bando in favore delle attività alberghiere cofinanziando le colonnine nelle strutture.
Sul lago Maggiore ci sono diverse località suggestive. Convinca a turista a scegliere Laveno…
Bella come Laveno non c’è nulla, e rispetto ad altri ha una caratteristica fondamentale: un servizio pubblico di mobilità con due ferrovie dal capoluogo di regione. La tratta delle Ferrovie Nord da Milano Cadorna fa capolinea in testa al lago e le Ferrovie dello Stato collegano Milano e Lugano. Abbiamo poi il golfo più bello che ci sia, con una passeggiata sul lago di un chilometro e 200 metri, dal Parco Torrazze al Gaggetto, e quando facciamo le chiusure estive arriviamo ad avere quattro chilometri. Con due in più si arriva a Santa Caterina del Sasso, che, pur essendo nel Comune di Leggiuno, è un altro elemento di attrattività del territorio.
Con la presenza di diverse persone da diverse parti, quali sono le radici di Laveno e dove si possono osservare?
Dal punto di vista storico sicuramente le tre frazioni che caratterizzano il nostro Comune: il borgo di Laveno, il borgo antico di Mombello con le sue chiese tradizionali e con i punti panoramici più belli, e poi il borgo di Cerro che una sua connotazione particolare essendo un vecchio borgo di pescatori. La parte più importante di tradizione industriale e artistica è conservata invece al museo di Cerro che conserva la storia della ceramica di Laveno che fato grande il paese in oltre un secolo di storia. È un palazzo del 1500 in completa ristrutturazione con grosso contributo di un milione di euro da parte di Regione e cofinanziato dal Comune che consentirà di ridare risalto e splendore al bene in sé e al suo contenuto.
Cosa c’è in serbo per Laveno dopo l’estate?
A fine estate il Consiglio Comunale dei Giovani sta organizzando la Laveno End Of Summer, una grossissima festa musicale di due giorni all’area del Gaggetto. Poi avremo il completamento di alcune opere pubbliche: la riqualificazione delle strade del borgo antico di Laveno, il completamento del molo Sironi di Cerro così da averlo fruibile l’anno prossimo, andremo a concludere la messa a norma del palazzo di villa Frua, la riqualificazione dei tetti del vecchio palazzo comunale e il completamento dell’accessibilità di Villa Fumagalli. Stiamo discutendo poi sul recupero e di una vecchia portineria in area lago per farla diventare un punto espositivo della ceramica di Laveno. Stiamo pensando anche a una riorganizzazione del piano soste: l’obiettivo è avere aree di parcheggio periferiche in modo da rendere più fruibile a livello pedonale la zona centrale.
È ancora presto per pensarci, ma la candidatura per il secondo mandato è, al momento, nei suoi piani?
Perché no, le amministrazioni devono vivere, come nella nostra iniziativa civica, senza la smania e il desiderio di essere eletti, che è quello che muove i partiti politici. Noi lavoriamo con l’obiettivo di creare progetti e iniziative e sulla base dei risultati raggiunti dal gruppo consigliare valuteremo.
Dove va in vacanza il sindaco Santagostino? Qual è la sua vacanza ideale?
Vado in montagna. È la mia vacanza ideale perché mi piace il fresco e rilassa molto più del mare. E poi l’acqua l’abbiamo qua a Laveno tutto l’anno…