Ranco si appresta a vivere, il prossimo 12 agosto, il "Brovelli Day", il primo raduno mondiale di tutti coloro che portano il cognome Brovelli diffusissimo nel piccolo paese affacciato sul lago Maggiore. (LEGGI QUI)
Un evento unico, organizzato dalla locale Pro Loco, che in questi giorni ha ricevuto una bellissima lettera dagli Stati Uniti, dalla California, firmato da Melinda Brovelli.
Ve la proponiamo di seguito, senza aggiungere nulla, perché da ogni riga traspare amore per le proprie radici, per il lago Maggiore, per il nostro territorio, che vale la pena leggere con gli occhi e anche con il cuore. Non a caso, Ranco è chiamato anche il "paese dei Brovelli".
La lettera integrale di Melinda Brovelli:
«Sono una Brovelli. Da bambina, non sapevo molto della mia famiglia Brovelli in Italia. Sapevo che i miei nonni paterni (immigrati in California decenni fa) sono nati a Ranco e ad Angera sul Lago Maggiore, ma non avevo mai conosciuto un parente dall’Italia. Mia nonna è morta quando mio padre aveva solo cinque anni. Mio nonno, Carlo Brovelli, è morto quando io ne avevo dieci. Lui non parlava mai del suo passato in Italia e non parlava l’italiano né con me né con mio padre, neanche quando mio padre era giovane. Diceva sempre, “Sei Americano! Parla l’inglese!” Che gran peccato! Di conseguenza, mio padre non ha mai imparato l’italiano, né l’ho imparato io. Quindi, da adulta ho intrapreso il lungo cammino per impararla da sola.
Da giovane, sono sempre stata incuriosita dall’Italia, e nel corso degli anni, il bel Paese, compresa la sua lingua, è diventato una mia passione. Sono sempre stata orgogliosa delle mie radici italiane. Quando mi sono sposata, ho mantenuto il mio cognome Brovelli – anche se negli Stati Uniti è comune per una moglie prendere il cognome di suo marito. E’ stata la mia identità! Brovelli!
All’età di 44 anni, sono finalmente riuscita a viaggiare in Italia. Che sogno realizzato! Nonostante non conoscessi nessuna persona, io e mio marito siamo andati ad Angera e Ranco per vedere i posti dei miei antenati. Da Milano abbiamo preso il treno e poi il traghetto attraverso il lago per arrivare ad Angera. Da una collina sovrastante la città c’era il castello impressionante: “La Rocca.” Sembrava molto affascinante, quindi, senza esitazione, siamo saliti verso la cima. Il cancello all’entrata era chiuso, ma io, essendo una persona di piccola statura, sono riuscita a dimenarmi sotto il cancello e spuntare dall’altra parte e sui terreni vuoti. Non c’era nessuno. Ero da sola. Mi sono avvicinata al bordo del precipizio per ammirare un panorama di sotto mozzafiato e colorato: la città intera con i tetti di color salmone, il verde degli alberi circostanti, il lago pacifico e blu. Ecco: era la città di mia nonna! Che meraviglia!
Abbiamo proseguito a piedi fino al villaggio di Ranco dove mio nonno è nato. Ogni volta che una macchina ci passava, mi chiedevo ad alta voce, “Potrebbe essere un mio cugino?” Quando siamo arrivati al cartello che ha annunciato “RANCO,” ho sentito un brivido di emozione. Ranco! La città di mio nonno! Anche se non ci avevo mai messo piede, mi sono sentita subito a casa. Tutto sembra familiare: le strade, gli edifici, il sole, la sponda del lago – tutto nitido e ben curato.
Avevo già prenotato una camera per due giorni a “Il Sole”, un bellissimo albergo molto vicino al lago. Ho notato che anche il cognome dello chef era Brovelli, ma lui non era un parente. Il giorno successivo, io e mio marito abbiamo camminato per le stradine di Ranco fino a quando non ci siamo ritrovati alla chiesa dove, senza dubbio, mio nonno Carlo Brovelli era stato battezzato e probabilmente dove i miei bisnonni si erano sposati. Non posso descrivere adeguatamente i sentimenti che ho provato.
Purtroppo, non ho conosciuto nessun parente Brovelli durante quel breve viaggio iniziale, ma nel corso degli anni e nei viaggi futuri ho fatto la conoscenza di tanti cugini e amici. Un anno, abbiamo portato i miei genitori a Ranco, e mio padre, Mario Brovelli, è stato in grado di vedere con i propri occhi il luogo dove sono nati i suoi genitori. Ha incontrato i primi cugini e abbiamo partecipato a diverse feste con loro. E’ stato emozionante per tutti noi vedere parecchi cartelli in tutta la zona con il nostro cognome!
Si può immaginare quanto sia rimasta stupita di sapere del “Brovelli Day” che si svolgerà in agosto. Quando quel giorno arriverà, il mio corpo sarà a casa qui in California, ma vi assicuro che il mio cuore sarà con voi a Ranco, sempre il posto dei miei sogni».
Melinda Brovelli
California