Luca Carignola traccia lo stato di salute del Partito Democratico. A Varese e fuori dai suoi confini.
L’avvocato varesino è davanti agli ultimi mesi da segretario cittadino: probabilmente dopo l’estate inizierà la stagione dei congressi, dai quali usciranno nuove guide locali del partito per andare incontro a un futuro che a livello nazionale già oggi si chiama Elly Schlein.
Come ci arriveranno i dem? «A Varese bene - risponde Carignola - Sono molto ottimista, perché siamo davanti a un partito profondamente diverso rispetto a quello che ho trovato 4 anni: si tratta di un partito rinnovato, che ha potuto contare sui innesti nuovi e di qualità, e di un partito che è stato capace di essere utile sia all’amministrazione Galimberti che all’intera città di Varese. Da segretario ritengo di aver centrato gli obiettivi che mi ero prefisso: permettere al PD di recuperare peso e autorevolezza a Varese e arrivare alla rielezione di Davide. Per il futuro siamo in buone mani, qualunque sarà la scelta».
L’occasione vale anche un giudizio sulla stessa amministrazione di Palazzo Estense: «Gli impegni presi dall’amministrazione sono stati rispettati: i progetti stanno andando avanti. Ora, poi, con maggiori risorse a disposizione a partire da quest’anno, si potrà mettere mano anche ad alcune esigenze molto sentite dalla popolazione, come le manutenzioni: finora questo non è stato possibile a causa del buco di bilancio ereditato dalla giunta, un problema che è stato superato. Si può solo migliorare, quindi».
«Il disfattismo che ogni tanto percepisco - continua il segretario - non ha ragione di esistere. Varese resta una città bella, attrattiva, vivibile. Dobbiamo essere orgogliosi di quello che siamo e abbiamo, e ricondurre il dibattito in canoni più realistici. Fra poco ci sarà la Coppa del Mondo di canottaggio: chiederemo a chi arriverà in città come la giudica».
Allargando lo sguardo, «a livello provinciale - afferma Carignola - ritengo che la discussione interna al partito debba ricominciare non tanto dagli schieramenti che si sono contrapposti nelle primarie nazionali, quanto dall’analisi di ciò che dovrebbe essere fatto per il nostro territorio. Lo stesso vale per la Regione…».
Dove però il PD pochi mesi fa non è riuscito a scalzare la leadership del centrodestra: «Vedo che c’è ancora una palpabile insoddisfazione sul servizio sanitario e sui trasporti - attacca il politico varesino - eppure a gennaio questo malcontento non si è tradotto in una volontà di cambiamento e questo deve farci riflettere: il Partito Democratico non è percepito come una vera alternativa di governo al centrodestra. E lo stesso vale per il governo di Roma. Meloni è sicuramente molto brava a vendersi e ha capacità politiche, ma non mi pare che oggi abbia risolto anche solo un problema… Potrei citare il PNRR e l’immigrazione, ma la lista è molto più lunga. Nonostante ciò, anche in questo caso, non siamo stati considerati un’alternativa».
L’ultima tornata delle amministrative ne ha dato conferma: «Neanche queste elezioni sono andate bene, è inutile nasconderlo. E allora la ricetta è semplice: dobbiamo dettare un’agenda delle cose che veramente contano e fornire una proposta credibile per far cambiare idea alle persone, in particolare a quella fetta di elettorato che negli ultimi anni si è spostata da un partito all’altro».
Una ripartenza, anche per il “prestigio” dem territoriale, sarà data anche dalla presenza del senatore varesino Alessandro Alfieri nella segreteria nazionale del nuovo PD: «Benissimo che ci sia anche un rappresentante varesino a occuparsi di temi cruciali come le riforme e il PNRR - conclude Carignola - Ora ci si sforzi tutti di fare sintesi: la segreteria unitaria va in quella direzione».