«La prima cosa che rivedo e soprattutto risento pensando ad Angelo Monti è la sua voce tonante che, al di là della tonalità, sapeva arrivare al cuore» ci dice il professor Robertino Ghiringhelli, cantore della storia e degli usi e costumi di Varese con passione e anedottica senza pari.
Monti, scomparso oggi a 91 anni (leggi QUI), «parlava con il cuore e amava quasi senza eguali la sua città a partire dalla Motta, dai suoi Monelli e dalla sua Camera di Commercio» aggiunge Ghiringhelli.
Poi, ecco un aneddoto unico: «Mi ricordo quando nel '78 a Como riuscimmo a recuperare in comodato d'uso perenne copia del manifesto dell'inaugurazione del 1861 della Camera di Commercio, Agricoltura e Industria di Varese. Monti voleva dimostrare che quella Varese, anche se non era sede di diocesi e provincia, era una città viva».
Il grande "monello" era vicino «a tutte le opere caritatevoli della città e al principio dell'aiuto a tutti, ricordo solo il suo impegno per il restauro del campanile di San Vittore. Monti non chiedeva di fare ma faceva lui per primo e dava l'esempio».
«Auguriamoci che venga ricordato non con semplici ricordi o con prosopopea - aggiunge Ghiringhelli - ma con azioni concrete, le stesse che lui metteva in campo credendo in una città operativa e sociale».
Monti, tra l'altro, fondò "Varese per l'Italia 26 maggio 1859" (il giorno della battaglia di Varese combattuta dai garibaldini contro le truppe del Regno Lombardo-Veneto) e recuperò la storia di una delle più importanti città risorgimentali d'Italia insieme a Bergamo.
«Era un uomo socievole - conclude Ghiringhelli - veniva spesso alla riunione degli amici del Bologna al venerdì all'ora di pranzo e sciorinava il suo grande amore per la cultura la città, le sue storie e i suoi uomini».