L’azione umana che si sostituisce a Madre Natura per la conservazione faunistica. È questo il grande impegno dell’ASD Pescatori Alto Verbano per il ripopolamento annuale delle acque correnti del Varesotto.
È partita domenica 12 febbraio l’azione di semina nei torrenti dell’alta provincia e quest’anno i volontari ittici si cimenteranno in nuova tecnica conosciuta con il nome di "Cocooning". È la creazione artificiale di nidi naturali nel letto del fiume e nei quali vengono deposte le uova fecondate di salmonidi. Pesci che, come la trota marmorata e la trota fario di ceppo mediterraneo, sono di alta qualità genetica e considerati in via d’estinzione.
Quella dei volontari dell’ASD e un’attività dalla grandissima importanza per l’ecosistema volta a contrastare la definitiva scomparsa di animali che da millenni popolano le nostre acque.
«Anche quest’anno dovremo fare i conti con la scarsità di precipitazioni e, come altra faccia della medaglia, dovremo magari subire impotenti gli effetti d’inondazioni che cambieranno per sempre l’habitat naturale delle trote selvatiche», spiegano i membri dell’ASD poco prima di organizzare l’uscita a squadre. Cielo limpido, la temperatura sfiora gli zero gradi e cinque gruppi di volontari si divideranno per partire alla volta della val Veddasca e della Valcuvia.
La supervisione è quella della FIPSAS Varese, l’ente che gestisce le acque provinciali. «Ma non solo questo, l’ormai sempre più presente impatto antropico, il surriscaldamento globale e perché no, le politiche di gestione ambientale spesso per nulla lungimiranti, hanno messo sui binari dell’estinzione le specie che noi proviamo a conservare».
Ed entrando nel dettaglio della novità 2023: «Quest’anno il ripopolamento lo abbiamo iniziato con la tecnica del "cocooning". Grazie alla consulenza ittiologica di ricercatori di fama nazionale andiamo a riprodurre nel letto fluviale veri e propri nidi di trota. Hanno una resa incredibilmente elevata: sei, sette volte superiore a quella di un nido creato da uno stesso salmonide. È una tecnica che presuppone conoscenze teoriche importanti ed è per questo che alcuni di noi hanno dovuto seguire un corso pratico e teorico. È una attività che riproporremo l’anno prossimo ed aperta a chiunque sia interessato» terminano i volontari.
Questa è la prima semina di circa 60.000 uova, poi seguiranno anche i tradizionali rilasci di avannotti e trote adulte a fine ciclo riproduttivo.