All’origine di tutto c’è la stupefacente passione di Marli Hoppe-Ritter per la forma quadrata.
Il quadrato con cui viene realizzata la tavoletta di cioccolato Ritter Sport, prodotta nella storica azienda di famiglia, e che proprio grazie alla sua forma originale si afferma sugli scaffali di tutta Europa. E, soprattutto, il quadrato come forma che accomuna tutte le opere di 30 anni di ricerca in giro per l’Europa, con il marito Hilmann Hoppe.
Il risultato è una collezione dal profilo internazionale unico, con circa 1200 opere geometriche astratte del XX e XXI secolo, raccolte in un museo dedicato. Il Ritter Museum nasce nel 2005 accanto alla fabbrica di cioccolato a Waldenbuch, vicino a
Stoccarda. Progettato e realizzato dall'architetto svizzero Max Dudler - naturalmente su forma quadrata - ospita esposizioni sempre diverse della collezione e mostre di artisti internazionali di arte astratta geometrica.
Ad aprire le porte per l’inaugurazione del nuovo Ritter Museum, nel 2006, è stata una personale di Marcello Morandini, con cui si è dato il via a una lunga amicizia e collaborazione tra il Maestro e il Museo Ritter.
Un legame che arriva fino ai nostri giorni, con la nuova mostra ospitata dalla Fondazione Marcello Morandini a Varese “Colours in a Square - Works from the Marli Hoppe-Ritter Collection”, in cui per la prima volta in Italia viene presentata la collezione Marli Hoppe-Ritter.
Dal 26 Novembre 2022 al 16 Aprile 2023 la mostra, curata da Barbara Willert (direttrice del Museo Ritter), porta in Italia una quarantina di dipinti, sculture e oggetti di forma quadrata dagli anni Sessanta ad oggi.
Le opere esposte rappresentano l’arte costruttiva e concreta in modo molto vario, con
materiali diversi tra loro e autori che vanno dai principali esponenti dei concretisti zurighesi fino ad artisti contemporanei di tutta Europa. Tra questi spiccano Jaacov Agam, Max Bill, Hans Jörg Glattfelder, Camille Graeser, Matti Kujasalo, Jim Lambie, Thomas Lenk, Richard Paul Lohse, Dóra Maurer, Vera Molnar, François Morellet, Anton Stankowski, Günther Uecker, Grazia Varisco e Martin Willing.
Il tema principale nella selezione delle opere è il colore e l'interazione che il gioco di tinte luminose e forme elementari fanno tra loro, elemento fondante e tipico di tutta l'arte concreta.
Si passa da opere che rispettano rigorosamente le regole geometriche dell’astrattismo, fino a caleidoscopici “esperimenti” che rompono giocosamente gli schemi e gli ideali dell'ordine, combinando forme e colori.