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Varese | 21 novembre 2022, 13:34

Il Liceo Ferraris celebra la giornata mondiale contro la violenza sulle donne con la senatrice Giusy Versace e l’"artivista" Jo Squillo

Si è tenuto stamattina, presso l’istituto scolastico di Masnago, un incontro tra gli studenti della scuola e le due donne impegnate nella lotta contro i maltrattamenti di genere, che hanno portato ai ragazzi la testimonianza della propria attività. Versace: «Non è mai scontato che una donna vittima trovi il coraggio di mostrarsi. Questo dà valore alla vita, un dono preziosissimo»

Da sinistra, seduti, Marco Zago e Giuseppe Carcano. In piedi la senatrice Giusy Versace e Jo Squillo

Da sinistra, seduti, Marco Zago e Giuseppe Carcano. In piedi la senatrice Giusy Versace e Jo Squillo

Un incontro con gli studenti per celebrare, in anticipo, la giornata mondiale contro la violenza sulle donne del 25 novembre. Lo ha organizzato il Liceo Scientifico Galileo Ferraris di Masnago, con due ospiti d’eccezione: la senatrice Giusy Versace e l’attivista Jo Squillo.

Tre classi dell’istituto (più una collegata da remoto) hanno ascoltato le testimonianze portate dalla vicepresidente della Commissione Cultura del Senato e dalla cantante e showgirl attivista dell’associazione Wall of Dolls.

L’incontro si è aperto con la proiezione di un corto docufilm realizzato dalle due, in collaborazione con la giornalista Francesca Carollo, in cui spezzoni di vari incontri tenuti nelle piazze e nelle carceri sono stati cuciti insieme. Visibili e udibili, in queste scene, le testimonianze di donne vittime di violenze che hanno avuto il coraggio di denunciare prima e raccontare poi le proprie esperienze.  

Il primo a prendere la parola è stato Marco Zago, il dirigente scolastico, che dopo i saluti e i ringraziamenti ha passato la parola a Giuseppe Carcano, dirigente dell’Ufficio Scolastico Provinciale, nonché ex dirigente dello stesso Ferraris. Carcano, tra le altre cose, ha ricordato alcuni studenti illustri passati da quella scuola, tra tutte l’ex ministra della Giustizia, Marta Cartabia.

Ha preso poi la parola la senatrice Versace, che è partita proprio dal valore delle testimonianze ascoltate presenti nel docufilm: «Le testimonianze sono sempre molto importanti, principalmente per due motivi: prima di tutto perché non è mai facile e non è mai scontato che una donna vittima trovi il coraggio di farlo e di mostrarsi; e poi perché questo dà valore alla vita che è un dono preziosissimo». E lo dice raccontando ai ragazzi del suo incidente del 2005, in cui perse entrambe le gambe. «Questo mi porta ad abbracciare le iniziative in cui Jo mi coinvolge».

Una di queste iniziative è appunto Wall of Dolls, un vero e proprio muro di bambole presente a Milano. L’iniziativa, ideata da Jo Squillo stessa nel 2014, riprende un’antica usanza indiana, per cui ogni bambola aggiunta al muro rappresenta una donna vittima di violenza. Oggi il muro di bambole si è diffuso anche in altre città d’Italia, e Wall of Dolls è diventata, nel 2019, una onlus.

«Ho usato la musica sempre per portare sulla scena temi sociali, per scuotere quella cortina di nebbia che c’era - le parole di Jo Squillo agli studenti - Dopo quarant’anni siamo ancora agli stessi livelli, ed è anche aumentata la brutalità, è una triste realtà. Io mi definisco un’artivista, e non mi vergogno a dire che sono femminista».

Una rapida carrellata di notizie di cronaca per dare un’indicazione di fatti reali prima di rivolgersi agli studenti maschi all’ascolto: «Sono convinta che in mezzo a voi ci siano solo uomini fighi, cool, tosti, che hanno il compito di spezzare queste catene, questo concetto dell’amore così sbagliato e possessivo, che è l’anticamera di un amore tossico».

E dopo i Wall of Dolls costituiti a Milano, Roma, Genova, Brescia, Trieste e in tante altre città italiane, Jo Squillo fa un pensiero anche alla Città-Giardino: «Un Wall of Dolls a Varese? Chissà che riusciremo a farlo anche qui…».

Lorenzo D'Angelo

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