«Univa diventa Confindustria Varese, manca solo che Assolombarda cambi nome e oggi abbiamo ascoltato di tutto". Ha esordito con questa battuta Carlo Bonomi nel suo intervento di questa mattina all'assemblea generale dell'Unione degli Industriali della provincia di Varese che si è svolta a MalpensaFiere (LEGGI QUI).
Il riferimento è all'annuncio dato dal presidente di Univa Roberto Grassi sul passaggio al nuovo nome nell'ambito del grande piano di rilancio pensato e messo in campo dall'associazione degli industriali varesini e denominato #varese2050 (LEGGI QUI).
Univa era una delle territoriali lombarde a non avere la denominazione "Confindustria" nel nome al pari della milanese Assolombarda che proprio Bonomi ha guidato prima di essere eletto presidente nazionale.
Il discorso di Bonomi è stato in gran parte rivolto inevitabilmente alla politica, viste le elezioni appena svolte: in platea i parlamentari eletti e i rappresentanti delle istituzioni locali.
«Confindustria è apartitica ed equidistante e giudica le scelte dei Governi nel merito» la premessa del presidente di Confindustria che mette bene in chiaro la posizione degli industriali italiani in vista della formazione del prossimo esecutivo.
«Draghi è stato essenziale - ha proseguito Bonomi - il nuovo governo si deve formare nel più breve tempo possibile. Dovrà essere autorevole e competente, rispettare le regole di bilancio e dello stato di diritto, stare dalla parte dell'alleanza atlantica, della Nato, della comunità internazionale».
Queste le premesse necessarie secondo Bonomi per affrontare le grandi incognite del presente, sia sul fronte dell'energia che della crescita, o meglio decrescita, economica.
Due i temi fondamentali per Confindustria: l'energie e la finanza pubblica.
«Da sola l'Italia non ce la può fare - ha osservato Bonomi - occorrono misure europee al tetto del gas e non solo a quello russo e serve sospendere il mercato olandese. L'Europa è stata unita sulle sanzioni alla Russia, lo deve essere anche sul fronte dell'energia, è il momento della condivisione».
Stesso metodo va applicato anche sulla gestione dei conti dello Stato. «Il Governo Draghi ha messo sul piatto provvedimenti da 50/60 miliardi di euro a imprese e famiglie senza ricorrere al deficit - ha ricordato il presidente di Confindustria - i desideri dei partiti sono legittimi, ma il nostro Paese non si può permettere la flax tax o i prepensionamenti. Tutte le risorse vanno messe nella crisi energetica. Senza industria non c'è l'Italia. Noi non ci fermiamo e continuiamo a fare anche l'impossibile».