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Busto Arsizio | 16 settembre 2022, 21:35

VIDEO. La mobilità a Busto deve passare anche da Malpensa. Anzi a 15 minuti

Se n’è parlato al convegno sulla mobilità sostenibile. Solo il centro, circa il 25 per cento è a 15 minuti dai servizi essenziali. Interessante l’esempio di Valencia con i suoi 170 km di piste ciclabili

VIDEO. La mobilità a Busto deve passare anche da Malpensa. Anzi a 15 minuti

Busto e Malpensa habitat ideale per l’Hydrogen Valley. Si ne è parlato nel convegno in sala Tramogge che ha voluto tracciare “Un piano di sviluppo per la mobilità del territorio” nell'ambito della Settimana europea della mobilità. Un passo in questa direzione lo può compiere il progetto dell’Hydrogen Valley, che di recente ha ottenuto il benestare della Giunta o meglio l’amministrazione comunale ha risposto positivamente alla call europea di creare sul territorio un incubatore e acceleratore di imprese nell’ambito dell’idrogeno e delle tecnologie per il suo sviluppo. Dunque un ecosistema integrato basato sull’idrogeno.

E Busto-Malpensa possiedono tutti i requisiti per ospitare il tempio dell’idrogeno. «Su quest’asse – ha spiegato Andrea Pestarini che con l’assessore Giorgio Mariani stanno mettendo a punto l’iniziativa – coesistono tutti gli ingredienti e si trovano tutti gli attori. Innanzitutto l’energia rinnovabile, gli hub logistici terrestri e aerei, i diversi attori della catena, infrastrutture di trasporto, indotto industriale. Precisi gli obiettivi: favorire la mobilità a medio e lungo raggio, servizi per trasporto dei rifiuti, veicoli pesanti che servono Malpensa e gli hub, applicazioni per l’energia e l’industria. Ora siamo nella fase di valutazione degli impatti finanziari e legati alla CO2. Un progetto che ha un forte potenziale e può essere implementato con linee di investimento europeo, fondi Pnnr, opportunità a livello regionale».

A introdurre l’intervento di Pestarini, l’assessore all’urbanistica Giorgio Mariani che ha ricordato alcuni progetti legati alla città come snodo di mobilità sostenibile: la super ciclabile da Cadorna a Malpensa, fotovoltaico e altro. E ha rimarcato l’intervento e la collaborazione di aziende quali Sea, Univa, Confartigianato, Hupac, Neutalia per portare avanti progetti di sostenibilità. 

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Busto al 25 per cento “Città a 15 minuti”

Busto è stata anche al centro dell’intervento di Beatrice Olivari della Deda Next che ha parlato di “Città a 15 minuti”, ossia quelle città che garantiscono ai cittadini di raggiungere dalla propria abitazione a piedi in 15 minuti i servizi essenziali legati alla otto categorie: alimentari, istruzione, verde, banche, intrattenimento, commercio, salute e ristorazione.

«Circa il 25 per cento della città – ha spiegato – è a 15 minuti. Il centro rientra nei 15 minuti, ma le zone limitrofe no». Inutile citare i vantaggi legati all’assenza di traffico, all’aumento della socialità e alla restituzione dello spazio ai pedoni. «Del resto in tutt’Italia solo Milano e Genova sono città al 100 per cento a 15 minuti.

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Il liceo Crespi: unica “strada scolastica”

Ancora di Busto si è parlato nell’intervento di Giovanni Mandelli, olgiatese che lavora per il Servizio di mobilità scolastica del Comune di Reggio Emilia. Ha chiarito il concetto di “urbanismo tattico” e “strade scolastiche”.

«Tre le caratteristiche: temporaneità e flessibilità, basso costo e coinvolgimento dei cittadini. Per le strade scolastiche s’intende lo spazio antistante alle scuole che - considerando le ore che uno studente in media trascorre fuori dalla scuola, circa duecento - dovrebbe garantire sicurezza, interazione, gioco, aree pedonali, adeguata pavimentazione, gestione degli accessi, facilmente riconoscibile. E a Busto l’unica scuola che da qualche mese sta sperimentando la chiusura al traffico della strada antistante è il liceo Crespi».

L’esempio di Valencia

Dati interessanti sono emersi invece oltr’Alpe con l’intervento dell’assessore alla mobilità di Valencia che ha illustrato gli interventi fatti nella bella cittadina spagnola dal 2015.

«Abbiamo creato una rete di piste ciclabili di 170 km – ha voluto sottolineare – non sfruttando i marciapiedi, creando zone ben segnalate, larghe, collegate, protette, con semafori e regolamentate. Poi tutte le strade sono a 30 km all’ora. Teniamo vivi il tavolo mobilità, dibattiti, agenzie municipale per le biciclette, progetti educativi nelle scuole. Abbiamo sfruttato per il 50 per cento finanziamenti europei, su una cifra che si aggirava sui 10-15 milioni di euro. Siamo stati insigniti del titolo di prima città in Spagna per la rete di piste ciclabili». E ancora: Valencia è una città che ha un occhio di riguardo ai progetti per rigenerare gli spazi introno alle scuole, trasporti pubblici, mobilità elettrica, incremento degli spazi boschivi, progetti per la piantumazione. E la mission prosegue dritta al 2030.

Mobilità sostenibile e Its

La mobilità sostenibile non è passata inosservata anche agli Its, corsi post diploma e apprendistato che insegnando le competenze, inseriscono nel mondo del lavoro, garantendo un esito occupazionale al 100 per cento. «Dopo il boom di Malpensa 2000 si sono creati numerosi corsi – ha spiegato il presidente Fondazione Its Lombardia Angelo Candiani - ma con la strage delle Torri gemelle si è poi avvertita la necessità di rilanciare l’aeroporto: gli Its hanno creato numerose certificazioni, con l’occhio rivolto alle aziende e ai loro cambiamenti».

 

Laura Vignati

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