«Bisognava nascondere quei ragazzi impauriti e sottrarli alla cattura per poi portarli in calesse, tram e treno verso la salvezza in Svizzera, a Mendrisio»: alcuni di quei ragazzi ebrei impauriti si chiamavano Alice e Raffaele, coloro che li nascosero e li salvarono, invece, Lidia Caleffi e Silvio Borghi.
L'anima nobile, il pudore, un gesto eccezionale trasformato nella normalità, la capacità di mettere a rischio la propria vita per salvare quella degli altri: nel Salone Estense di Varese, di fronte all'ambasciatore d'Israele in Italia, Dror Eydar, al sindaco Davide Galimberti, al prefetto Salvatore Pasquariello e al questore Michele Morelli, ai vertici delle forze dell'ordine e delle istituzioni cittadine, gli eredi di chi fu salvato dai nazifascisti hanno ringraziato quelli dei salvatori, presenziando al conferimento dell'onorificenza "Giusto fra le Nazioni".
Shmuel, figlio dei "salvati" Menachem Almoslino e Alice Talvi, oltre alla moglie del salvato Raffaele Talvi, cioè Vinka, hanno così reso onore ai parenti dei salvatori poi stabilitisi a Varese, Lidia Caleffi e Silvio Borghi: presenti in sala Elisa Borghi, figlia di Lidia e Silvio, e il genero di quest'ultimi Umberto Broggi.
Lidia e Silvio, Giusti tra le Nazioni, nascosero e portarono in salvo e impedirono la morte certa dei Talvi a Mirandola, in Emilia, portandoli in Svizzera prima di approdare a Varese.
Il sindaco Davide Galimberti, facendo gli onori di casa, seduto accanto all'ambasciatore d'Israele, ha detto: «Sono onorato di ospitare questa celebrazione, ricordando gli episodi di quella storia di aiuto e contestualizzandola ad oggi. Ai giovani, anche a quelli del Liceo Manzoni (che hanno anche intrattenuto il pubblico con alcuni intervalli musicali) e dell'Isis Newton presenti in sale, dico di guardare a chi oggi soffre per aiutarlo».
La presidentessa dell'Istituto Calogero Marrone, Margherita Giromini, ha poi lasciato la parola ai numerosi ospiti, dal presidente della comunità ebraica di Milano, Walker Meghnagi, a Milo Hasbani, vice presidente dell'Unione delle comunità ebraiche italiane, e al sindaco di Mendrisio, Samuele Cavadini.
Toccante il messaggio della senatrice Liliana Segre, che proprio in questo salone ricevette la cittadinanza onoraria di Varese: «Lidia e Silvio salvarono ebrei dal nazifascismo senza parlarne a nessuno - ha detto la senatrice nel suo scritto - è questa la banalità del bene. Lidia e Silvia non salvarono solo persone ebree ma tutti noi e l’idea stessa di umanità».
«Eredi di Silvio Borghi e Lidia Caleffi, Dio vi benedica - ha detto poi l'ambasciatore Dror Eydar in un discorso forte e indimenticabile - Il popolo di Israele vi dice grazie».