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Attualità | 07 marzo 2022, 16:30

La salvezza degli ucraini si trasforma in odissea: 21 ore bloccati in frontiera al freddo e senza cibo

Il pullman di Autolinee varesine che sta portando in salvo una ventina tra donne e bambini dalla guerra è stato fermato alla dogana tra Romania e Ungheria: «Un'esperienza disumana, nemmeno la Farnesina ha potuto fare nulla. Chi sta facendo un viaggio come il nostro, deve sapere cosa gli può capitare»

La salvezza degli ucraini si trasforma in odissea: 21 ore bloccati in frontiera al freddo e senza cibo

«Un'esperienza disumana».

Così Daniela descrive ciò che tra la giornata di ieri e quella di oggi hanno passato lei, sei autisti di Autolinee Varesine e la ventina tra donne e bambini (anche piccolissimi) ucraini salvati dalla guerra. (leggi qui e qui)

Il loro pullman, ripartito nella mattinata di ieri dal confine tra l'Ucraina e la Romania, dove erano stati effettivamente prelevati i cittadini ucraini portati in salvo, è stato fermato qualche ora dopo alla frontiera di Petea, tra la Romania e l'Ungheria, sulla via del ritorno.

Erano circa le 19.35 ed è iniziato l'indicibile: 21 ore fermi. Bloccati. Costretti in una fila lunga chilometri composta unicamente da viaggiatori in arrivo dall'Ucraina con qualsiasi mezzo (auto, altri pullman e camion), mentre tutti gli altri passavano senza ostacoli. Con il motore dell'autobus spento per non consumare gasolio, quindi al freddo, senza cibo (se non i panini a un certo punto portati dalla Croce Rossa locale) e senza servizi igienici se non pochi bagni chimici che, usati da migliaia di persone, sono presto diventati inservibili.

Il motivo? I controlli del personale di frontiera ungherese: 50 minuti almeno per ogni auto, ben di più per un pullman, a scongiurare il pericolo dell'immigrazione clandestina, in particolare di minori.

Il convoglio solidale varesino, nel cuore della notte, ha provato anche a contattare la Farnesina, peraltro impossibilitata ad agire: «Mi hanno risposto di essere a conoscenza della situazione e di pazientare».

Alle 16 di oggi il sospirato via libera: «Abbiamo appena passato il confine - ci racconta in diretta Daniela - Vorremmo portare la testimonianza di quanto a noi accaduto a tutti coloro che stanno intraprendendo un viaggio come il nostro: devono sapere cosa li aspetta».

F. Gan.

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