Bagno di folla per Matteo Salvini a Gallarate. Questa mattina il leader della Lega è passato in città per sostenere la ricandidatura del sindaco uscente Andrea Cassani. Nel frattempo, dopo il colloquio di ieri sera con lo stesso Salvini, Matteo Bianchi ha annunciato su Facebook di aver accettato la candidatura a primo cittadino di Varese (leggi qui).
Nelle aziende e in piazza
Il leader del Carroccio, accolto da esponenti leghisti dal territorio (c’erano anche il senatore Stefano Candiani, Fabrizio Cecchetti, vicepresidente del Carroccio alla Camera, l’ex ministro Marco Bussetti, l’eurodeputata Isabella Tovaglieri e il coordinatore provinciale del partito Stefano Gualandris), ha visitato alcune aziende e il museo Maga per poi raggiungere piazzetta Ponti, dove ha scattato i primi selfie.
Poi, passando per piazza Libertà, ha raggiunto il Cassani Point in via Turati. «Le aziende ci hanno ringraziato perché il sindaco di Gallarate risponde – ha detto Salvini alla stampa –. Se sì e sì, se no è no, senza perdere tempo in burocrazia e lungaggini. Avere un Comune che aiuta imprese, famiglie e cittadini significa avere una marcia in più».
Quindi avanti con Cassani e il centrodestra per altri cinque anni. «Qui e a Busto ci sarà la riconferma. A Milano e Varese, dove i sindaci uscenti sono di sinistra, penso ci saranno delle belle sorprese».
Cautela sull’ospedale unico
Salvini e Cassani si sono poi rivolti alle tante persone radunatesi in centro. «Grazie ad Andrea, perché durante l’anno e mezzo di lockdown ha fatto i salti mortali – ha affermato il leader leghista –. Abbiamo visitato alcune industrie: stiamo lavorando perché Gallarate mantenga i servizi che ha».
Non sono mancati riferimenti a temi attuali relativi al territorio, a partire da quello caldissimo del nuovo nosocomio. «Qualcuno parla di fusioni di ospedali: meglio ragionarci con calma – è l’opinione di Salvini – perché il diritto alla salute va garantito a tutti e l’anno e mezzo di Covid lo dimostra. Sulla salute dei cittadini non si scherza e non si taglia».
Sul Maga: «È una perla. A differenza di altri musei, prende pochi contributi dallo Stato. Ne parlerò già questa settimana al ministro Franceschini».
Tasse, giustizia e nazionale di calcio
Allargando il discorso su temi nazionali, Salvini ha ringraziato «tutti gli italiani che in questo anno e mezzo hanno dimostrato un enorme buonsenso, rispetto delle regole, responsabilità. Adesso tocca alle istituzioni restituire questa fiducia, tagliando un po’ di tasse e burocrazia e rendendo l’Italia un paese più libero e più sicuro».
Altro tema caldo: «Bisogna dare agli italiani una giustizia giusta. Da venerdì si firma anche Gallarate per i sei referendum. Anche i giudici, se sbagliano, devono pagare come tutti gli altri lavoratori».
Non è mancato un riferimento alla nazionale e al dibattito sul razzismo: «Solo in Italia c’è la polemica surreale alimentata da qualcuno di sinistra che chiede ai giocatori di inginocchiarsi prima della partita. Lasciate che questi ragazzi facciano quello che vogliono e vincano le partite. Senza rotture di palle. Se si devono inginocchiare, lo facciano dopo aver fatto un gol al Belgio».
L’ultimo pensiero è per le forze dell’ordine: «Più rispetto, più organico e più tutela a donne e uomini delle forze dell’ordine, perché non ne posso più di vedere spacciatori arrestati la sera tornare in strada la mattina».
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