“Panta rei” diceva il filosofo greco Eraclito, cioè “tutto scorre”. Una massima che si sposa perfettamente con la moda, in continua evoluzione di anno in anno e che si adegua agli stili ed alle nuove esigenze delle diverse epoche.
Lo stile più gettonato del momento è lo “streetwear”, una fusione perfetta tra look urbano e metropolitano. Tra i marchi più “cool” del settore spicca Obey, che ha personalizzato il concetto di streetwear con una bella spruzzata di arte. Non è un caso che il fondatore del brand, Shepard Fairey, nasca come artista da strada. Obey fa rima con streetwear, quindi vale la pena approfondire il discorso sul marchio e capire perché ha fatto così presa soprattutto sui giovani.
Il mondo Obey
Innanzitutto vestire Obey significa identificarsi in un gruppo sociale che fa parte del cambiamento sociale in atto, innovativo e positivo. Come si può ammirare dai capi d’abbigliamento griffati Obey, disponibili sul sito di Urban Jungle Store, lo stile è decisamente originale, fresco ed inconfondibile. Le felpe, le T-shirt, i pantaloncini e persino i calzini trasudano arte, che danza armonicamente con un design rigorosamente “urban” e metropolitano.
Chi veste Obey non indossa un semplice capo d’abbigliamento, ma un piccolo capolavoro artistico che valorizza ogni outfit inviando un messaggio provocatorio ed irriverente, la scelta ideale per chi non si adegua alla massa.
Obey è moda, arte, ma anche rispetto per l’ambiente. I prodotti vengono infatti realizzati con materiali ecosostenibili e con processi “green”, per ridurre l’impatto ambientale ed avviare una rivoluzione “eco-friendly” che porti sostegno al nostro malandato pianeta.
Il caso “Andrè the Giant Has a Posse”
Shepard Fairey salì alle cronache della ribalta nel 1989, quando tappezzò le strade di Providence, nel Rhode Island, con enormi adesivi raffiguranti il volto di Andrè the Giant, noto wrestler in attività a cavallo tra gli anni ’80 e ’90.
Lo stesso Fairey in un’intervista del 2008 rivelò che l’iniziativa nacque per caso. Mentre stava spiegando ad un amico come realizzare uno stencil, gli suggerì di prendere un’immagine qualunque da un giornale. Ebbene sfogliando il quotidiano comparve il volto di Andrè the Giant, così Fairey gli disse di fare uno stencil sul wrestler. L’amico si rifiutò, ritenendola una cosa stupida. L’idea invece piacque così tanto a Fairey, che decise di farla lui.
L’artista spiegò che in quel periodo apparteneva ad un gruppo di amici che si chiamavano tra di loro “The Posse”, così nacque l’idea di intitolare quell’iniziativa “Andrè the Giant Has a Posse”, un nome orecchiabile ed in perfetta sintonia con il linguaggio hip-hop dell’epoca.
Obbedisci al Gigante, il messaggio “criptico” di Fairey
La campagna fu poi ribattezzata “Obey the Giant”, cioè obbedisci al Gigante. Potrebbe sembrare uno slogan autoritario, di quelli simili che si leggevano durante le propagande dei regimi totalitari. In realtà il messaggio è del tutto anti-autoritario. Il significato del Gigante può variare da persona a persona e rappresenta un valore da difendere o un obiettivo da perseguire.
Indipendentemente dalle imposizioni delle autorità, dalle lusinghe del dio denaro o dalle false promesse ognuno di noi deve essere fedele al suo “Gigante” interiore. Questo è il messaggio di Obey o almeno è quello che lascia intendere il suo fondatore Shepard Fairey.
In tale ottica Obey è un brand anti-conformista e, per certi versi, rivoluzionario. La linea Obey Clothing ha dato piena concretezza all’idea ed al pensiero di Fairey, capace di toccare le corde giuste soprattutto tra i giovani che vogliono indossare capi originali e in grado di trasmettere un messaggio personalizzato.
Arte e moda si fondono perfettamente nelle collezioni Obey che, oltre a rappresentare un mezzo di comunicazione, si caratterizzano per un design estroverso e brioso che garantisce esclusività e stile ad ogni outfit.