Lo sport varesino al centro del dibattito del consiglio comunale di ieri sera. Dopo l'approvazione quasi unanime della riqualificazione del centro sportivo delle Bustecche da parte del Varese calcio (leggi QUI), osteggiata solo dal consigliere Agostino De Troia che crede che l'impianto sportivo non sarà poi aperto all'utilizzo dai residenti, l'amministrazione ha discusso della proposta di costruire 4 campi da paddle nell'antistadio e posare una pista del ghiaccio provvisoria di 20x40 metri (leggi QUI).
In questo caso le opposizioni sono state diverse, come già era emerso in commissione, da parte di tutti i consiglieri di minoranza e da Elena Baratelli di Varese 2.0. Le ragioni della contrarietà sono diverse.
«Siamo nel campo dell'aleatorietà più estrema. Quello che è certo è che questa "risposta" del Comune alle associazioni sportive del ghiaccio suona come una fragorosa pernacchia - ha detto Stefano Clerici (Varese Ideale) - Stiamo parlando di una pista che doveva essere qualcosa di certo che doveva garantire gli allenamenti ed evitare gli spostamenti degli atleti invece è totalmente inadeguata. Non è questo il modo di gestire una problematica che è un grido di dolore delle società sportive e non ci si può trincerare dietro alla pandemia. E' una svendita pura e semplice ad un privato di un'area pubblica».
Per il consigliere leghista Fabio Binelli (Lega) «di sportivo in questo intervento non c'è niente. E' un'attività commerciale mascherata da foglia di fico della pista del ghiaccio, che misura un terzo rispetto a quella che servirebbe alle attività sportive per sopravvivere. A questo aggiungiamo che lo stesso progetto del privato ci dice che mancano i parcheggi. Non vedo nessun interesse pubblico in questo intervento».
Il consigliere di Forza Italia, Piero Galparoli ha aggiuto un altro tassello: «State profanando il Franco Ossola e il velodromo Ganna. Lo stadio da domani sarà deturpato nella sua storia e nelle sue funzioni poiché questa amministrazione ha deciso di realizzare dei campi da paddle nella zona. Nel campetto dove si allenavano le squadra di Fascetti e Liedholm verrà quindi attuata una mera speculazione commerciale. La realizzazione di questo campi di paddle impedirà inoltre l’omologazione del Franco Ossola per le leghe professionistiche e quindi l’impossibilità di vedere il Varese nel calcio che conta. Dobbiamo fermare questo scempio urbanistico ed impedire che lo stadio dei varesini diventi un luna park».
Dello stesso parere i consiglieri della Lista Orrigoni ed Elena Baratelli, che non ritengono accettabile che sia un privato a porre le condizioni di utilizzo di uno spazio pubblico.
Gli assessori Andrea Civati e Dino De Simone hanno invece ribadito che questa dei campi da paddle «è la soluzione più equilibrata ed economicamente sostenibile per dare alle società sportive una pista, la cui ampiezza potrebbe anche migliorare in fase di gara, in modo che possano preservare le attività di avviamento agli sport del ghiaccio, che hanno più necessità rispetto agli atleti di avere un impianto vicino». L'interesse pubblico si esprimerebbe anche nella possibilità di riqualificare una parte di città abbandonata.