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Varese | 30 aprile 2021, 10:47

Le discoteche non aprono? A Varese i ragazzi si ritrovano affittando case o appartamenti su Airbnb

I ragazzi si sono "creati" da soli spazi di aggregazione attraverso la piattaforma che permette affitti brevi, anche solo per poche ore. «Se siamo in pochi si può prendere un appartamentino da 30 euro a notte, ma c'è anche la casa con piscina. L'importante è che sia indipendente, stando attenti ai vicini...»

Le discoteche non aprono? A Varese i ragazzi si ritrovano affittando case o appartamenti su Airbnb

Di necessità virtù, si dice: nei 12 mesi in cui ogni possibilità e occasione pubblica di socializzazione, scuola compresa, è stata negata dai divieti anti-virus, alcuni ragazzi se le sono create in privato.

In mancanza di spazi e di genitori accondiscendenti che permettessero ritrovi in abitazione tra una cerchia ristretta di amici, le case se le sono procurate da soli e senza sorveglianza degli adulti. Tutto chiaramente reso facile e possibile dai siti che propongono case e appartamenti in affitto a breve, brevissimo termine. Mettendo una quota ciascuno, come accadeva per prenotare i tavoli in discoteca, i ragazzi hanno dunque ricavato il budget per pagare l’affitto.

«E’ tutto molto semplice - ci spiegano - Ormai conosciamo tutte le case in affitto a Varese e dintorni e abbiamo selezionato quelle per ogni occasione». Tradotto significa che dipende dal ritrovo/festa che si vuole organizzare e dal budget a disposizione. L’unico filtro indispensabile «è che la casa sia indipendente o comunque non ci siano vicini che possano insospettirsi. Poi, se siamo in pochi si può prendere un appartamentino da 30 euro a notte, fino ad arrivare alla casa con piscina. Ma lì bisogna essere qualcuno in più perché si parla di cifre importanti». E a Varese, a quanto pare, non mancano le soluzioni di questo tipo proposte da Airbnb.

I ragazzi quindi affittano la casa, fanno la spesa e poi si ritrovano o fanno festa per il tempo concesso. Chi può si ferma a dormire, altri passano dagli amici solo per qualche ora. E i genitori lo sanno? «Alcuni sì e sono d’accordo, altri no ma l’ora d’aria si concede anche ai carcerati».


Valentina Fumagalli

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