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Varese | 10 aprile 2021, 08:25

L’esordio di Alessio Rovera alla 24 Ore di Le Mans: «È sempre stato il mio sogno. Ora corro davvero»

Ha già vinto tre volte il titolo di Campione Italiano GT. Oggi il giovane pilota varesino guarda con emozione alla tappa più importante e difficile del Campionato Mondiale Endurance, a cui prenderà parte con una Ferrari. Come prepararsi al meglio? «Con tanto allenamento, simulatore e, soprattutto, gioco di squadra»

L’esordio di Alessio Rovera alla 24 Ore di Le Mans: «È sempre stato il mio sogno. Ora corro davvero»

Venticinque anni (26 a giugno), di cui otto a bordo di un’auto. Questo è Alessio Rovera, giovane varesino che ha fatto della sua passione per le quattro ruote e del suo talento un vero lavoro. Oggi fa un passo indietro per ripercorrere (è il caso di dirlo) la strada che lo ha portato ad essere nell’elenco dei partecipanti della 24 Ore di Le Mans, una tra le gare più importanti e prestigiose al mondo.

Si inizia tardi, si vince subito

«Le auto mi sono sempre piaciute, fin da piccolo. Certo, anche mio papà ha partecipato ad alcune gare, ma il desiderio di correre è sempre stato dentro di me. Quando ho iniziato con i kart, era il 2008, avevo tredici anni, mentre gli altri piloti di solito cominciano verso i sei, sette. Nel 2013, sono passato all’auto».

Un esordio tardivo, quindi, ma non altrettanto si può dire per le vittorie, arrivate fin dal primo Campionato Italiano monomarca a cui il giovane varesino ha gareggiato, con il supporto del Team Cram Motorsport: il Formula ACI-CSAI Abarth, dedicato a vetture monoposto a ruote scoperte.

Con grande emozione, Alessio racconta le sue prime soddisfazioni: «Sono riuscito a mettermi subito in luce, tanto che ho fatto ancora due anni di monoposto, in Formula Renault nel 2014 e in Formula 3 nel 2015. I risultati si sono visti fin dall’inizio e sono contento, perché affacciarsi a questo sport è abbastanza difficile, soprattutto per le categorie propedeutiche ci vogliono tanti soldi, mio padre è stato molto bravo a gestire il tutto e a trovare gli sponsor, fondamentali per arrivare ai livelli professionali».

Il sogno di Le Mans

Nel 2016, un ulteriore passo in avanti attende il nostro pilota. Dalle monoposto, Alessio inizia a guidare le vetture GT, ovvero Gran Turismo, come la Porsche, auto con cui partecipa per tre anni consecutivi al Porsche Carrera Cup Italia (altro Campionato monomarca), classificandosi al primo posto nel 2017 e al secondo nel 2018.

«L’anno successivo, nel 2019, ho fatto il passaggio in GT3 (Cup Grand Touring Cars), la categoria “regina” in Italia, oltre a quella non c’è nulla, e ho vinto il Campionato Italiano “Sprint” con una Mercedes AMG, della Squadra Antonelli Motorsport». Una collezione di successi, insomma, per il 25enne, che neanche il 2020, con tutte le difficoltà che ci sono state, ha interrotto: Alessio Rovera si conferma Campione Italiano GT, questa volta “Endurance”, per la prima volta con la Ferrari 488 del Team AF Corse, «riferimento per quest’auto nel mondo GT», insieme ai compagni di squadra Giorgio Roda e Antonio Fuoco (tale gara, infatti, della durata di tre ore consecutive, prevede l’alternanza dei piloti).

«AF Corse ha voluto darmi la possibilità di correre nel FIA WEC (World Endurance Championship, quindi il Campionato Mondiale Endurance) - racconta il varesino - sempre alla guida della Ferrari 488, nella categoria GTE». Tanto orgoglio per il nostro pilota, così giovane e dal talento già così evidente, come la passione e l’energia che emergono dalle sue parole.

Tappa fondamentale di questo campionato è la celeberrima 24 Ore di Le Mans, prevista, quest’anno, nel weekend del 21-22 agosto e, a pensarci, Alessio non riesce a contenere l’entusiasmo: «Prendervi parte è sempre stato il mio sogno, sarà un’esperienza notevole, è una delle gare più importanti al mondo. Quest’anno corro, il prossimo passo è cercare di vincerla!»

Come prepararsi a una 24 Ore

Prima di approdare a Le Mans, altre prove lo attendono. «Ho già corso nell’Asian Le Mans Series, Campionato che ha previsto gare di quattro ore, una a Dubai e una ad Abu Dhabi, “concentrate” entrambe a febbraio a causa della pandemia. A metà aprile sarò a Barcellona per il Campionato Europeo, poi il 1° maggio inizierà il Mondiale», elenca, con il tono di chi non vede l’ora di salire in auto.

La 24 Ore di Le Mans è, senza dubbio, la gara più lunga e impegnativa del WEC - anche se le altre in programma hanno tutte una durata tra le sei e le dodici ore, quindi non di certo “brevi” -, per questo è richiesto un allenamento altrettanto intenso: «Cerco sempre di alternare l’allenamento fisico, aerobico a uno mentale, cerco di gestire lo stress e mantenere la concentrazione, in queste gare di durata si guida parecchio, si rischia di fare un stint lungo anche tre ore, bisogna stare attenti per tante ore di fila, è abbastanza impegnativo. Senza contare che l’abitacolo può raggiungere anche una temperatura di cinquanta gradi, preparazione e attenzione costante sono fondamentali».

Un lavoro del corpo e della mente, quindi, che si unisce al tempo speso al simulatore, un allenamento sui generis, è vero, ma è indispensabile per visualizzare e provare le piste del Campionato, oltre a partecipare virtualmente alle sessioni di qualifica o alla gara vera e propria.

Altro aspetto da non sottovalutare è il gioco di squadra, «parliamo di gare di durata, si corre in tre, bisogna cercare di essere veloci ma anche di dare un contributo e qualche consiglio, è un lavoro di gruppo per migliorarsi reciprocamente. Anche il lavoro di sviluppo e messa a punto dell’auto non è da sottovalutare, soprattutto se consideriamo che il WEC non è monomarca, noi corriamo con Ferrari, ma gareggiamo contro marchi come Porsche, Aston Martin». Per fortuna, Alessio parteciperà a Le Mans con il francese François Perrodo e il danese Nicklas Nielsen, due piloti con i quali ha già avuto modo di gareggiare, rispettivamente nell’Europeo 2020 e nelle due tappe negli Emirati Arabi a febbraio 2021, «è un buon equipaggio, siamo affiatai, possiamo di sicuro toglierci delle belle soddisfazioni!»

«Come i pezzi di un puzzle»

Certo, il circuito di Le Mans non è sconosciuto ad Alessio, che si ricorda ancora quando, nel 2017, ha avuto la possibilità di partecipare alla “gara di contorno” alla 24 Ore, quindi girare nello stesso weekend e nel medesimo tracciato, ma come pilota del Carrera Cup: «Eravamo circa sessanta vetture, correvano in contemporanea i Campionati inglese, italiano e francese, fino a un giro dalla fine ero primo, me la stavo giocando con altri due piloti, forse per un po' di inesperienza mi sono fatto fregare alle ultime quattro curve. Da una parte, ero contento per quello che ero riuscito a raggiungere, vista la complessità della gara, dall’altro lato non ero del tutto soddisfatto perché mi ero classificato terzo».

Un importante aiuto, quindi, per il pilota varesino, come quello di aver già vissuto l’esperienza di una 24 Ore, nel 2018, a Dubai. Correre per così tante ore comporta anche “affrontare” la notte e sì, potersi alternare ai propri compagni di quadra permette di riposare un po', ma «appena scendi dall’auto, senti l’adrenalina e appena ti cala devi già ripartire, anche quella è questione di esperienza, devi riuscire a scollegare i due momenti, dentro e fuori l’auto. A Le Mans sarà ancora diverso e difficile, perché non c’è illuminazione artificiale, le uniche fonti di luce sono i fari delle macchine e correremo insieme ai prototipi, molto più veloci rispetto alle vetture GT».

Insomma, ogni gara è come un grande puzzle in cui ogni singolo pezzo deve incastrarsi alla perfezione con gli altri, vanno considerate tutte le variabili e tutti gli elementi, «per vincere deve filare tutto liscio».

Sappiamo già che Alessio non si fermerà dopo l’ultima curva della 24 Ore di Le Mans, ma sta già pensando alle tappe successive del WEC. Perché quando corri dietro a una passione, la voglia di fermarti non passa mai.

Se non volete perdervi neanche una gara del nostro giovane pilota, troverete tutto sulle sue pagine Facebook Alessio Rovera e Instagram roveralessio 

Giulia Nicora

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