Giovedì si riunirà finalmente il consiglio comunale di Varese. «Cinquantasei giorni dall'ultima seduta, cinquantasei giorni senza ascoltare le proposte di chi, da maggioranza e minoranza, chiedeva la convocazione di una seduta straordinaria per ascoltare le sofferenze di negozianti e imprenditori». È un severo atto d'accusa verso il sindaco Galimberti quello che proviene dal consigliere leghista, Marco Pinti, secondo cui «non solo il primo cittadino ha ignorato tutti i nostri appelli alla collaborazione, ma anche quando ha preso qualche iniziativa, dall'utilizzo della clinica "La Quiete" alla comunicazione del parere sulle riaperture nei confronti della Regione, si è sempre guardato bene dal coinvolgere il Consiglio Comunale e le forze che lo compongono».
«In una situazione di emergenza e tanto più quando mancano sei mesi dalle elezioni, è imperdonabile cedere a personalismi e atteggiamenti autoreferenziali, peraltro senza mai degnare di una risposta i nostri reiterati appelli alla creazione di una cabina di regia dove concordare investimenti a bilancio che come centrodestra ci saremmo impegnati a confermare anche dopo il voto, quando la nostra coalizione potrebbe, con buona probabilità, rappresentare la prossima maggioranza di governo della città».
«Purtroppo la scelta di Galimberti è stata chiudere la sua era con il modello one-man-show - conclude Pinti - di cui apprezziamo quantomeno la coerenza rispetto agli ultimi cinque anni, riassumibili in un lungo monologo che i varesini da tempo si sono stancati di ascoltare».