Il problema degli assembramenti nei luoghi di ritrovo della movida, specialmente nel fine settimana, non riguarda solo Varese ma l'intera regione e tutta Italia. Regole più restrittive e severe potrebbero quindi arrivare dall'alto, dal Governo o dalla Regione, e agli esercenti locali non resterebbe che adeguarsi. Nell'attesa, i titolari dei locali cittadini (attraverso i loro rappresentanti nelle associazioni di categoria Aime, Confcommercio, Confesercenti e con i nuovi comitati indipendenti) stanno dialogando con l'amministrazione e le forze dell'ordine per cercare di mettere a punto un piano che possa ridurre gli assembramenti e scongiurare pericoli sanitari.
Lo hanno ribattezzato piano “salute e sicurezza” (allegato a fine articolo) e prevede una serie di azioni che gli esercenti si impegnano a mettere in campo da quando sarà approvato e per le settimane a seguire, almeno finché l'emergenza Coronavirus lo richiederà. Tra le proposte contenute nel piano, che non è ancora ufficiale, potrebbe esserci la sospensione del servizio di somministrazione delle bevande al banco a partire dalle 19, sospendendo anche l'asporto ma potendo sostare in aree chiamate di “sosta conviviale”, in modo da evitare l’assembramento nelle vie più critiche.
E poi si vorrebbe definire un piano di consumi serali a numero chiuso dal giovedì alla domenica. Proposta che però non è stata accolta bene dalla maggior parte degli esercenti perché per attuare questa misura verrebbero mappate le vie più critiche del centro unendo questi dati al numero di posti a sedere di cui dispongono i bar e i ristoranti. In questo modo si potrebbe calcolare la capienza massima delle strade del centro storico e si inviterebbero i clienti a preferire la prenotazione di un posto a sedere. Sempre dal giovedì al sabato è stato chiesto, ma non condiviso da tutti, di prevedere ingressi contingentati (anche grazie all'utilizzo di transenne) individuando un’area di ingresso e una di uscita dalle vie del centro per gestire i flussi.
Potrebbe essere anche ridimensionata la vendita di alcolici a prezzo ridotto nei negozi di alimentari che pur restano aperti durante le sere del fine settimana. E poi maggior sorveglianza tra esercenti: le irregolarità, come la vendita di alcolici ai minorenni, dovranno essere subito segnalate.
Per rendere i controlli più rapidi ed efficaci e non tenere le forze dell'ordine impegnate a fare la guardia alla movida, potrebbe invece essere istituito un numero dedicato agli esercenti in dotazione alla pattuglia di turno. E la tolleranza da parte delle forze dell'ordine sarà zero. Niente eccezioni per chi viola le regole di distanziamento sociale e non indossa mascherine, perché la responsabilità di assembramenti e comportamenti scorretti resta in capo alle singole persone.
Il piano completo sarà presentato nei prossimi giorni, dopo un'attenta valutazione da parte di tutti gli attori coinvolti, a meno che nel frattempo non sia qualcun altro a decidere per tutti come è stato fatto fino ad oggi in materia di contenimento dei contagi da Coronavirus. «Devo fare i complimenti a tutti per il confronto sereno e propositivo – ha affermato il sindaco Galimberti – in questa riunione abbiamo affrontato non solo temi oggi all'ordine del giorno in tutte le città italiane a causa del Coronavirus, ma abbiamo gettato le basi per un discorso più ampio su come vivere gli spazi della nostra città in sicurezza, con un maggiore decoro e aumentando l'attrattività di Varese e garantendo ai cittadini residenti del centro l'adeguata tranquillità».