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Varese | 24 luglio 2019, 10:55

Piantone, lunedì sarà rimosso anche il fusto. Al suo posto un nuovo albero

Lo stato del tronco non consente la realizzazione di opere artistiche: è troppo compromesso. L'ipotesi che si fa largo è che al posto del cedro arriverà un Ginkgo Biloba.

Piantone, lunedì sarà rimosso anche il fusto. Al suo posto un nuovo albero

Lunedì mattina, a una settimana esatta dal taglio dei rami, anche il fusto del Piantone saluterà via Veratti. Una decisione arrivata dopo le ultime analisi dei tecnici comunali: «Gli spessori residuali di legno alla base – spiegano – non sono sufficienti per fare sculture o opere d'arte che possano rimanere in quel luogo nel medio o lungo periodo».

Le pessime condizioni interne impongono quindi di tagliare completamente il fusto. Al suo posto, però, prende sempre più quota la possibilità di vedere un nuovo albero: un esemplare di Ginkgo biloba, caducifoglia che per le sue caratteristiche si presta a un utilizzo in città.

Il fusto del cedro verrà suddiviso in tre tronconi da cinque metri ciascuno, che verranno trasportati in via Copelli e saranno utilizzati in seguito per realizzare le proposte artistiche che sono arrivate al Comune. Tanti anche i varesini che in queste ore stanno chiedendo la possibilità di avere piccoli pezzetti di tronco in memoria del Piantone.

L'intervento, la cui durata prevista è di un paio d'ore, non comporterà la chiusura di via Veratti, ma del solo tratto tratto di via del Cairo.

Varese però, con tutta probabilità, potrà presto vedere in quello spazio un nuovo albero. Il Ginkgo biloba che si sta cercando è un esemplare maschile, particolare che permetterebbe di evitare i cattivi odori delle bacche prodotte dagli individui femminili. A pesare sulla scelta di questa caducifoglia è stata la sua particolare capacità di adattamento: alberi di questo tipo erano già viventi almeno 200 milioni di anni fa e hanno oltrepassato le più grandi calamità naturali. Sei esemplari, ancora esistenti a Hiroshima, sono sopravvissuti persino alle radiazioni prodotte dalla bomba atomica.

Il Ginkgo biloba tollera bene l’inquinamento, non manifesta debolezza nei confronti di patologie fungine e parassiti animali, sopporta bene la siccità e le temperature invernali fino a -35°C. Altra caratteristica importante richiesta da Palazzo Estense è che sia un esemplare di dimensioni adeguate, così da adattarsi immediatamente alle condizioni in cui si troverà a vegetare.

Redazione

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