Politica | 19 dicembre 2025, 07:30

Da muro contro muro allo zucchero. Il consiglio comunale si chiude tra accordi, stoccate e cammelli di pasta sfoglia

Lega e maggioranza imboccano una strada condivisa: approvato il maxi emendamento da 60 mila euro sulla sicurezza. Angei rivendica il cambio di passo: «Dopo un periodo di stallo, la condivisione di intenti è stata trovata». Galimberti frena gli entusiasmi: «I temi della sicurezza stanno a cuore a tutti i presenti in questa sala. E l’impegno dell’amministrazione era già concreto e strutturato»

Si apre alle 19.30 in punto il consiglio comunale che mette il sigillo finale al bilancio (leggi QUI), dopo settimane che hanno visto alternarsi ostruzionismi, sedute saltate, fratture politiche, tavoli di lavoro e improvvise riconciliazioni. Una maratona politica che si chiude, non senza una certa ironia istituzionale, all’insegna dei buoni sentimenti natalizi e di un emendamento simbolo: quello dedicato al cammello di pasta sfoglia, approvato all’unanimità: è il più dolce atto consiliare dell’anno.

A suggellare il momento è l’intervento colto e volutamente fuori spartito dell’assessore Enzo Laforgia, che dichiara il proprio voto favorevole trasformando l’emendamento gastronomico in una piccola lezione di storia culturale. «I cammelli di pasta sfoglia sono un bell’esempio di ciò che gli storici chiamano “invenzione della tradizione”», spiega, ricordando come gli oggetti culturali siano sempre il frutto di contaminazioni e meticciati, proprio come la pastasciutta al pomodoro. Dal Vangelo di Matteo alla Francia del XVII secolo, Laforgia accompagna il Salone Estense in un excursus che si chiude con un invito tanto laico quanto condiviso: «Celebriamo nel cammello varesino la fertilità di una cultura che vive nello scambio e nella relazione tra culture diverse e lontane. Buon appetito».

Tra bocciature e compromessi
Archiviata la parentesi zuccherina, il consiglio torna sui binari della politica concreta. Stefano Angei prende la parola e discute i suoi emendamenti uno per uno, rivendicando il lavoro portato avanti nonostante settimane di scontro. Passano il cammello, l’emendamento 351 sul degrado urbano e, a seguire, quello dedicato alle visite ai campanili. Ma la ricerca dell’accordo comporta inevitabilmente dei compromessi, e sono proprio gli emendamenti della Lega legati al DUP a pagare il prezzo più alto.

La maggioranza boccia infatti le proposte relative al cane antidroga, alla partecipazione alle attività del Consiglio tramite canali social e alla realizzazione di nuovi parcheggi. Trova invece il via libera l’emendamento sugli eventi collaterali, che impegna l’amministrazione a organizzare iniziative parallele in occasione di grandi eventi sportivi, culturali o fieristici, per amplificarne gli effetti sul territorio. Passa anche lo stanziamento di 3.000 euro per il falò di Sant’Antonio, altro tassello della tradizione locale che mette d’accordo l’aula.

«Sottolineiamo il dato politico: dopo un periodo di stallo, la condivisione di intenti è stata trovata grazie a un accordo tra i gruppi», osserva Angei, rivendicando il cambio di passo che ha permesso di arrivare al voto finale.

La sicurezza e il maxi emendamento leghista
Il momento politicamente più rilevante della serata arriva però con il maxi emendamento 1132, proposto dal consigliere Emanuele Monti e presentato da Angei, relativo all’attivazione di un servizio di vigilanza privata nelle zone più critiche della città. Un emendamento che era stato al centro della riunione dei capigruppo di mercoledì 17 dicembre e che prevede uno stanziamento di 60 mila euro, destinato in particolare a supporto della Polizia Locale.

Il sindaco Davide Galimberti esprime parere favorevole, ma coglie l’occasione per riequilibrare il racconto politico: «I temi della sicurezza stanno a cuore a tutti i presenti in questa sala. C’è un’altissima richiesta di risorse non solo dal consiglio comunale, ma da tutto il comparto della sicurezza». Un passaggio che, senza negare il valore dell’emendamento, ridimensiona l’enfasi leghista, ricordando l’impegno già messo in campo dall’amministrazione.

Dal diluvio di emendamenti alla selezione
Per concludere, nel corso degli ultimi accordi  la Lega ha progressivamente rimodulato la propria strategia sugli emendamenti, passando da una linea di ostruzionismo a una più selettiva trattativa politica. Dei circa 500 emendamenti inizialmente in capo a Stefano Angei, la gran parte è stata ritirata e solo una ventina è approdata effettivamente in consiglio, senza però superare il vaglio della maggioranza. Sono stati ritirati anche gli oltre 300 emendamenti presentati da Emanuele Monti, a seguito dell’intesa raggiunta sulla VAS e sulla valorizzazione del colle di Biumo, così come quelli relativi alla vigilanza privata, sacrificati in favore di un unico emendamento “maxi” da 60 mila euro. Stessa sorte per le proposte dedicate alla formazione della Polizia locale, accantonate sulla base dell’impegno a discutere una mozione organica sulla sicurezza nel primo consiglio comunale utile del 2026.

Alice Mometti


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