Un trofeo che diventa memoria, promessa, testimonianza. Filippo Rovelli lo stringe tra le mani e il pensiero corre subito a Luca Salvadori, l’amico e avversario che nel 2024 perse la vita dopo il drammatico incidente sul circuito di Frohburg, durante il campionato Irrc Superbike. «Ripenserò a Luca ogni volta che guarderò questo trofeo», afferma il giovane pilota gallaratese, chiamato ieri a ritirare ufficialmente il World Fair Play Award nella sua città.
Dopo la morte di Salvadori, Rovelli decise di fermarsi. Rinunciò alle ultime due gare del National Trophy 1000, consegnando di fatto all’amico la possibilità di diventare campione postumo. Lo annunciò senza esitazioni sui social, lasciando un messaggio che colpì il mondo del motorsport: «Oggi, per me, il campionato finisce qui. Non ha senso continuare senza di te in pista. Questo titolo è tuo, Luca, e te lo sei guadagnato con merito». Un gesto che, già lo scorso anno, gli era valso il Premio Due Galli, la più alta benemerenza cittadina.
Quel gesto è ora consacrato anche a livello internazionale. Il Panathlon Club “La Malpensa”, in prima linea nel proporre la candidatura, aveva avanzato la richiesta al Panathlon International per il prestigioso “Pierre de Coubertin World Fair Play Trophy”, riconoscimento che celebra amicizia, lealtà e inclusione nello sport. Rovelli non aveva potuto partecipare alla cerimonia di consegna tenutasi a Budapest a maggio; per questo, la città ha scelto di rendergli onore a casa, nella Sala degli Stemmi di Palazzo Borghi.
A consegnargli il trofeo è stato il presidente del Panathlon Club “La Malpensa”, Sergio La Torre, che ha sottolineato come «questo sia il giusto riconoscimento per il gesto sportivo di un ragazzo che ha rinunciato al titolo mondiale pur di vederlo assegnato al suo amico». Dalla stessa associazione è arrivata anche una dichiarazione ufficiale: «Il Panathlon, che a suo tempo ha richiesto il premio Fair Play al Panathlon International, oggi consegna a Filippo Rovelli questo riconoscimento. È la valorizzazione di un gesto sportivo raro, che premia le qualità di un giovane capace di mettere l’amicizia davanti alla competizione. È stato giustamente riconosciuto qui in Comune, a Gallarate».
Alla cerimonia hanno partecipato le autorità cittadine, a partire dal sindaco Andrea Cassani, che ha voluto rimarcare il valore morale dell’atto compiuto dal pilota: «Fa piacere che anche il Panathlon abbia riconosciuto un gesto che, in un mondo cinico, continua a farci ben sperare per il futuro». Accanto a lui il vicesindaco Rocco Longobardi, secondo cui «Filippo continua a dire di non aver fatto nulla di speciale, e questo rende il suo gesto ancora più grande».
Un’attenzione particolare è arrivata dall’assessora allo Sport, Claudia Mazzetti, che ha invitato i giovani a guardare all’esempio del pilota gallaratese: «Prendiamo insieme il grande gesto nobile che Filippo Rovelli ha fatto lo scorso anno quando ha rinunciato al titolo a favore del compagno Luca Salvadori, che ha perso la vita durante una gara. Un grande gesto che lo contraddistingue ed è per questo che è stato riconosciuto a livello mondiale». E ha aggiunto: «Spero che il suo comportamento possa essere di ispirazione: nello sport non c’è solo competizione ma anche grande umanità».
Poi la parola ritorna a Rovelli, che parla con la sincerità semplice di chi non si considera un eroe: «Questo è il premio che mi è stato consegnato per il gesto che ho fatto in onore di Luca Salvadori. È un premio molto bello e lo terrò sicuramente in casa con me, perché ha un bel significato. Ogni volta che lo vedrò nella mia cameretta mi ricorderà tutti i bei momenti passati insieme a lui e tutte le gare fatte insieme. Anche esteticamente è veramente un bellissimo premio e sono molto grato per questo, grazie mille».











