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Economia | 10 dicembre 2025, 17:52

La crisi della Beko di Cassinetta arriva in Provincia: «Chiarezza su cassa integrazione e investimenti»

Si è svolto oggi a Villa Recalcati il Tavolo urgente sulla situazione dello stabilimento cui hanno partecipato anche il Prefetto Pasquariello, Magrini, i parlamentari del territorio, consiglieri regionali, i sindaci, Rsu, sindacati oltre ad un rappresentante dell'azienda turca: «Chiediamo risposte puntuali e verificabili a Beko anche sul rischio di impoverimento delle competenze e sul calo del 30% nei volumi di produzione dei forni»

Una delle manifestazioni dei lavoratori Beko del 2024 a Cassinetta

Una delle manifestazioni dei lavoratori Beko del 2024 a Cassinetta

Si è svolto oggi in Provincia il tavolo urgente convocato per affrontare la situazione dello stabilimento Beko Europe di Cassinetta, a seguito delle criticità emerse nel corso dell’anno e confermate al recente incontro ministeriale del 17 novembre.

Al tavolo – richiesto unitariamente da FIM CISL, FIOM CGIL e UILM UIL Varese – hanno partecipato il Prefetto di Varese, il Presidente della Provincia Marco Magrini, i Parlamentari del territorio, i Consiglieri regionali, i Consiglieri provinciali, i rappresentanti istituzionali di Regione Lombardia, i rappresentanti del Comune di Varese, i Sindaci dei Comuni dei territori interessati dalla crisi Beko e i rappresentanti delle RSU Beko e delle organizzazioni sindacali, oltre ad un rappresentante della Direzione della Beko Italy.

L’obiettivo è stato quello di verificare lo stato di attuazione dell’Accordo firmato al MIMIT (Ministero delle Imprese e del Made in Italy) il 14 aprile 2025, e fare il punto su occupazione, investimenti e prospettive industriali del sito. Nel piano industriale presentato, il sito di Cassinetta è stato definito come polo strategico per la produzione di forni ed elettrodomestici da incasso, con una missione produttiva confermata e rafforzata a livello europeo. L’azienda ha inoltre dichiarato che lo stabilimento diventerà un hub di design e ricerca e sviluppo, con un ruolo chiave nell’innovazione di prodotto.
A supporto di questa centralità, sono stati annunciati investimenti per circa 130 milioni di euro, di cui oltre 75 milioni destinati all’area forni. Il Ministero ha contribuito in modo rilevante alla sottoscrizione dell’intesa, attivando strumenti di sostegno al reddito (come la CIGS) e accompagnando le parti nel percorso negoziale che ha portato all’accordo.

Ma restano nodi aperti su cui serve chiarezza:
- un calo del 30% nei volumi di produzione dei forni rispetto al 2024, proprio in quello che l’azienda ha indicato come core business e futura missione internazionale dello stabilimento di Cassinetta;
- un ricorso massiccio e prolungato alla cassa integrazione, già programmato anche per i prossimi mesi;
- una mancata corrispondenza tra gli investimenti annunciati e l’avvio concreto dei progetti sul sito;
- il rischio di un impoverimento delle competenze e di una progressiva perdita del patrimonio industriale consolidato.

Tutti i soggetti presenti hanno condiviso la necessità di ottenere risposte puntuali e verificabili da parte dell’azienda, soprattutto rispetto alle strategie commerciali e produttive nel settore forni. A cominciare dal prossimo incontro ministeriale previsto entro fine gennaio.

L’impegno delle istituzioni – Prefettura, Provincia, Regione, Parlamentari – sarà orientato a garantire un monitoraggio costante, trasparenza nelle informazioni e continuità del confronto, anche in vista del prossimo tavolo ministeriale previsto come detto per gennaio 2026. Lo stabilimento di Cassinetta rappresenta un presidio industriale strategico per il territorio, per l’occupazione diretta, per l’indotto e per le competenze professionali sviluppate nel tempo.

Sindacati e istituzioni locali ribadiscono la volontà di lavorare insieme, affinché gli impegni assunti non restino sulla carta, ma si traducano in fatti concreti, in termini di produzione, investimenti e stabilità occupazionale.

Comunicato Stampa

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