Si sono concluse con un grande applauso per tutti i partecipanti e per gli organizzatori e non poteva essere altrimenti, le Olimpiadi delle case di riposo del Varesotto che si sono disputate a Laveno Mombello.
Oltre ai padroni di casa della Fondazione Menotti Bassani erano presenti gli istituti Longhi Pianezza di Casalzuigno, Fondazione Comi di Luino, Villa Fiammetta Ispra, Fondazione Ronzoni Besozzo, Istituto Rovera Molina di Barasso, la Provvidenza di Busto Arsizio e la Fondazione Bernacchi Gerli Arioli di Gavirate.
«Non sono semplici nomi ma scrigni preziosi dove vivono 1.500 persone anziane - spiegano dalla Menotti Bassani - alcune di loro si sono ritrovati a Laveno Mombello, si sono guardate negli occhi e sfidate non per vincere ma per vivere, per condividere il loro comune percorso. Perché la vita non ha età sinché ciascuno se la sente. Perché uno può sbagliare un tiro in porta, ma non è da questi particolari, come direbbe De Gregori, che si giudica un giocatore, ma dalla voglia che ha dentro di sé. Qualunque voglia sia. Qualunque sia il polo attrattivo che li faccia sentire bene. Altro che finale del Roland Garros».