La riunione congiunta delle Commissioni Consiliari dedicate a urbanistica e sport di questa sera, ha offerto un quadro chiaro, ma ancora preliminare, sul futuro dello stadio “Franco Ossola”. L’incontro, aperto dall’intervento del consigliere d’opposizione della Lega Barbara Bison, ha posto al centro del dibattito la manifestazione d'interesse presentata dal gruppo Aurora, la prima proposta concreta emersa per la rigenerazione dell’impianto sportivo storico di Varese.
L’assessore all’Urbanistica Andrea Civati ha spiegato che si tratta «si tratta di un progetto nell'ambito del partenariato pubblico-privato previsto dalla Legge Stadi. La giunta comunale dovrebbe dichiarare il pubblico interesse della manifestazione di Aurora. Successivamente, il gruppo dovrà elaborare un piano economico-finanziario che definirà i volumi, le destinazioni e i servizi previsti per la struttura. Nei prossimi mesi verrà predisposto uno studio tecnico di fattibilità, che sarà successivamente aperto alla competizione pubblica per eventuali proposte migliorative.»
Tra i dettagli più significativi, Civati ha evidenziato che il progetto prevede uno stadio da 12 mila posti con possibilità di ampliamento a 16 mila. Le strutture laterali includeranno spazi commerciali e parcheggi con una capienza complessiva di 450 posti auto. Prevista anche una foresteria nella torre. I costi stimati per i lavori si aggirano attorno ai 50 milioni di euro per dotare lo stadio di posti coperti, spogliatoi, infermeria e locali per società sportive, mentre le spese di gestione annuali potrebbero raggiungere i 540 mila euro.
La discussione ha visto emergere interrogativi sulle tempistiche, i costi e la sostenibilità economica del progetto. In particolare, alcuni consiglieri hanno manifestato preoccupazioni riguardo alla rinuncia al velodromo e alla necessità di garantire spazi adeguati per la preparazione atletica. Altri hanno richiesto maggiori garanzie sui prezzi per l’utilizzo dello stadio da parte delle associazioni locali. Si è parlato anche delle implicazioni urbanistiche e della viabilità nell’area di Masnago, una questione cruciale per il territorio.
Civati ha risposto sottolineando che il contributo del Comune sarà limitato a 650 mila euro per gli immobili esistenti o previsti dal progetto. Ha inoltre precisato che il velodromo non è escluso a priori, ma integrarvi una struttura moderna comporta problematiche tecniche rilevanti. «Il vincolo monumentale sul velodromo è stato escluso e non è stato confermato alcun interesse storico», ha aggiunto.
L’assessore allo Sport, Stefano Malerba, ha ribadito la fase ancora preliminare del progetto, evidenziando la necessità di un approfondimento economico: «La documentazione attuale non è sufficiente per fornire risposte definitive. Lo stadio avrà un campo naturale e altre strutture sportive, ma sarà riservato alle attività agonistiche di alto livello. Resta fondamentale affrontare il problema della viabilità e dell’accesso all’area, una questione cruciale che dovrà essere considerata nel PGT». Malerba ha anche chiarito che le normative FIGC non permettono la costruzione di un velodromo accanto allo stadio.
Entro maggio è attesa la presentazione dello studio di fattibilità, che sarà sottoposto all'amministrazione per una valutazione definitiva. Sarà questa l'occasione per stabilire se l’intervento potrà effettivamente rappresentare un'opportunità di sviluppo sostenibile per lo sport e per la città di Varese.