Sedersi davanti al tabellone luminoso con il computer aperto dopo le 23 e vedere il risultato lassù, sotto la volta del Palalbani, recitare Varese-Caldaro 4-3 non ha prezzo (clicca QUI per la fotogallery con i volti e la passione della gente), anche se un prezzo da pagare lo ha avuto e lo avrà.
È sempre una finale - passata, presente e sicuramente futura ma comunque una finale - tra due squadre agli antipodi che potrebbero andare avanti a giocare nell'arena per tutta la vita e alla fine il risultato sarebbe comunque una lotteria fatta di tecnica (il primo tempo), rissone fuori pista che costerà il primo prezzo da pagare (Piroso e coach Glavic saranno probabilmente squalificati), sperando che non arrivi il secondo (la pista era in diffida e qualche spettatore si sarebbe "avvicinato" troppo ai giocatori ospiti), un assedio del Caldaro simile a quello di Leningrado, durato 900 giorni, che ha trovato davanti a sé la sublime porta difesa da Filippo Matonti. Una porta d'oro di cui la capolista non è mai riuscita a trovare la chiave, neppure sul gol del 4-4 dell'asso finlandese Siiki a sirena già suonata, rete annullata tra mille proteste altoatesine (l'impressione, però, è che il disco fosse partito a 60' scaduto).
Ma, davanti a Matonti in versione Perla - a Rocco questo glielo dobbiamo proprio ora - abbiamo rivisto la stessa squadra dell'andata a Caldaro, immortale nella capacità di fare muro, uno per tutti e tutti per uno, "alla Da Rin", l'unica del campionato capace di fermare due volte una corazzata apparsa, diciamolo, più profonda e più forte (50 tiri a 25 sono qualcosa di mostruoso, come i 54 punti conquistati su 59), altrimenti non avrebbe vinto tutte le partite tranne quelle con il Varese. Ma, allo stesso tempo, non imbattile soltanto per i Mastini. Che, con i mille occhi, anche sulla schiena, di un Alex Bertin in più in difesa - proprio oggi è diventato certo il suo ritorno a Varese - e magari un colpaccio in attacco potrà davvero vincere di nuovo partite come queste non solo facendo "muro", anzi muraglia cinese, davanti a Matonti.
La decima vittoria consecutiva è la più bella, la più difficile e noi la dedichiamo ai giocatori in pista, trascinati dall'anima dei vecchi - spendiamo una parola in più per Michael Mazzacane che stasera abbiamo rivisto, dopo l'infortunio che gli ha tolto tanto, assoluto protagonista - e da quella dei nuovi stranieri, davvero apparsi Mastini di lungo corso, ma anche a un amico di questa squadra e di questo giornale che stasera non ha potuto esserci per un piccolo problema: Alessandro Galbiati, ti aspettiamo con l'Aosta mercoledì prossimo, qui od ovunque si giochi. Ha portato bene anche il ritorno di Claudio Pucci al palaghiaccio, che ieri ha compiuto 48 anni.
Come resistere alla furia del Caldaro? Mettendoci la faccia, e anche tutto il resto, come nella bolgia in cui si è trasformato il corridoio tra campo e spogliatoi a fine secondo tempo, con Glavic in prima fila e le penalità partita a Piroso, Max Soelva e lo stesso coach. Anche il pubblico, purtroppo speriamo senza conseguenze, si è avvicinato troppo agli avversari, che invece non vanno mai sfiorati dagli spalti neppure con un dito.
Terzo tempo passato a morire davanti a Matonti, riaperto dal magnifico gol del 4-3 del finlandese Siiki, forse il miglior giocatore del campionato e chiuso dalla Rosamunda cantata dalla gente.
Secondo tempo simile, chiuso con ogni centimetro di corpo, anima e cuore davanti a Filippo Matonti e partendo in contropiede. L'assalto totale e i tiri a raffica degli altoatesini, che godono anche di due superiorità regalate dai gialloneri, s'infrangono così nella lotta a mani nude e nella capacità di immolarsi dei Mastini. Questo il succo, rotto da uno straordinario gol del Varese del killer Tilaro all'incrocio da sinistra a destra che fa venire giù il palazzo su assist di Erik e Michael Mazzacane, bravissimo a toccare e portare via l'uomo (3-1). Poi è un gioco da ragazzi segnare per Max Oberrauch in cinque contro quattro (3-2) ed è invece di nuovo uno schema delizioso, già ammirato e già vincente, a riportare a +2 il Varese con tiro di Marcello e Kuronen che con un colpo secco insacca il poker.
Primo tempo tecnico, bello, equilibratissimo con più pressione della capolista, tre grandi parate di Filippo Matonti, ma con i Mastini esiziali e micidiali in contropiede. Il mago Franchini su tiro di Makinen con il portiere ospite non impeccabile porta avanti i Mastini dopo nemmeno un minuto. Il pari arriva su disco messo in mezzo e colpo al volo dell'1-1 di Clericuzzo: da applausi. Come la magnifica imbeccata, 17 secondi dopo aver subito il gol, di Kuronen che smarca Ghiglione che fugge e fulmina di nuovo l'estremo ospite: 2-1. Tra occasioni (una clamorosa di Pietro Borghi, ma dall'altra parte c'è anche la traversa di Marko Virtala) e manovra altoatesina avvolgente, pressante, micidiale, Matontino fa già la differenza.
Varese-Caldaro 4-3 (2-1, 2-1, 0-1)
Reti: 1’03” Franchini (Makinen, Kuronen) in sup. 1-0, 8’37” Clericuzio (Maximilian Soelva) 1-1, 8’54” Ghiglione (Kuronen, Marcello Borghi) 2-1; 23’37” (HCMV) Tilaro (Michael Mazzacane, Erik Mazzacane); 26’20” (C) Max Oberrauch PP1 (Wieser, Siiki); 29’11” (HCMV) Kuronen PP1 (Makinen, Franchini); 48’03” Siiki (Selva, Wieser) 4-3.
Varese: Filippo Matonti (Perla); Makinen, Crivellari, Ghiglione, Kuronen, Marcello Borghi; Basile Gonzalez, Schina, Piroso, Vanetti, Franchini; Marco Matonti, Erik Mazzacane, Michael Mazzacane, Pietro Borghi; Tilaro; Fornasetti. Coach: Gaber Glavic
Caldaro: Alex Andergassen (Samuel Rohregger); Massar, Valentini, Siiki, Marko Virtala, De Donà; Reffo, Schoepfer, Bastian Andergassen, Wieser, Soelva; Clericuzio, Anderlan, Selva, Vinatzer, Felderer; Max Oberrauch, Oberhuber, Erschbamer, Cappuccio, Jonas Oberrauch. Coach: Teemu Virtala
Arbitri: Jeremy Bassani, Luca Boverio (Federico Cusin, Riccardo Pignatti)
Note - Tiri Va 25, Ca 50. Penalità Va 57', Ca 33'. Spettatori: 900.
In trasferta a Feltre con Mastini Forever
Il gruppo Mastini Forever organizza la trasferta in pullman probabilmente decisiva per assegnare il terzo posto di sabato 14 dicembre a Feltre: ritrovo in autogrill a Castronno alle 13.15. Costi: tesserati 40 euro, non tesserati 45. Info 347 7434324, 328 1268190, 348 2213883.
La situazione
Risultati
(anticipo 26ª giornata)
Como-Fiemme 2-4, Appiano-Feltre 2-5, Dobbiaco-Alleghe 2-3, Bressanone-Fassa 7-4, Pergine-Valpellice 2-1, Varese-Caldaro 4-3. Riposo: Aosta.
Classifica
Caldaro punti 54; Aosta* 45; Feltre 44; Varese* 42; Alleghe* 30; Pergine 28; Appiano* 27; Dobbiaco 25; Valpellice* 23; Fiemme* 20; Fassa 19; Bressanone* 11; Como* 10. *una partita in meno
21ª giornata
Sabato 14: Appiano-Valpellice (18), Feltre-Varese (19.30), Fiemme-Bressanone (19.30), Aosta-Dobbiaco (20), Alleghe-Como (20.30), Fassa-Pergine (20.30). Riposo: Caldaro
22ª giornata
Mercoledì 18, 20.30: Varese-Aosta
Giovedì 19, 20.30: Fassa-Appiano, Valpellice-Como, Pergine-Fiemme, Alleghe-Feltre, Caldaro-Bressanone.