Trentatré anni. Un tempo lunghissimo, ancora di più se in riferimento alla vita di un’attività commerciale nata dal nulla. Non si rimane aperti così tanto tempo per caso, e infatti di casuale non c’è proprio niente. C’è solo determinazione, professionalità e passione per il proprio lavoro.
Trentatré candeline le spegne proprio oggi Calza Inn, il negozio situato al piano -2 del Centro Commerciale Le Corti. Creatura tutta di Caterina Lamonica, che si è lanciata ormai più di tre decenni fa in quello che era, ed è tutt’ora, la sua passione.
«Venivo da un lavoro di dipendente in un negozio di calze - ricorda Caterina - Nel 1991 poi ho aperto Calza Inn, in un piccolo locale in via Medaglie d’Oro. Era attaccato a un altro negozio di intimo, ma ero talmente vogliosa che ho aperto lo stesso».
Quello che nella sua testa doveva essere solo un negozio di calze si è presto trasformato in qualcosa di più. Di molto di più, grazie anche a una casualità: «Un giorno è arrivato un pacco con dentro dei reggiseni, che erano di colei che mi aveva venduto il negozio. In quel momento è entrata una cliente e mi ha detto che se li tenevo anche io veniva a prenderli da me. Non c’erano i social, c’era solo il passaparola, e così è partito tutto. Avevo ventitré anni e tanta fame».
È così che oggi, trentatré anni dopo, Calza Inn resiste come punto di riferimento dell’intimo femminile in città: si parte dall’offerta dell’intimo su misura, con reggiseni e costumi di taglie differenziate, dalla coppa A alla coppa K. Trovano spazio tra la merce in esposizione i capi dei marchi Triumph, Chantelle, Simone Pérèle, Sloggy, Ragno, Anita e Rosa Faia. Anche per gli uomini, marchi altamente alla moda, come Calvin Klein, Armani, Tommy Hilfiger e Sloggy.
Un unicum in tutto il panorama è dato dalla linea care, ovvero da una linea di articoli dedicata alle donne con protesi al seno: «Ho fatto questo perché ho notato che quando una donna ha un problema di questo tipo si sente difettosa o meno femminile - spiega Caterina - Così seguiamo il mondo post-operatorio e offriamo un intimo adatto».
Niente male per un negozio aperto nel 1991 in un piccolo spazio e sbarcato ormai quindici anni fa in un centro commerciale nel cuore della città: «Il trasferimento a Le Corti all’inizio è stato difficilissimo. Ero abituata a gente che entrava e aveva bisogno, veniva mirata per gli acquisti. Qui invece è un’area molto più di passaggio, essendoci anche l’autosilo: la gente passa, entra, non necessariamente acquista, che è comunque una cosa che ci sta. La gente si sente anche autorizzata a non salutare, e questa è una cosa che non sopportavo all’inizio e non sopporto tutt’ora. Ma sono molto orgogliosa: siamo partiti nel 1991 da un negozio di 35 metri quadri e oggi mettiamo a disposizione dei nostri clienti 300 metri quadri, divisi per marchi per dare a ognuno la giusta visibilità. Siamo dunque molto cresciuti rimanendo però un negozio di vicinato, dove comprendere e risolvere le esigenze del cliente, tanto più che i nostri capi sono su misura».
Le cose sono dunque andate decisamente bene, così bene che Calza Inn ha raddoppiato: da circa un mese, infatti, un nuovo punto vendita ha aperto i battenti in via San Martino, grazie a Nunzia e Alessandro, rispettivamente socia e fratello di Caterina.
L’impegno per le donne da parte di Caterina non si manifesta solo vendendo abbigliamento intimo, ma anche tramite un bel gesto di solidarietà: per ogni reggiseno venduto nel mese di ottobre, infatti, cinquanta centesimi sono stati donati alla onlus ANDOS (Associazione Nazionale Donne Operate al Seno), celebrando così a modo suo il mese rosa della prevenzione al tumore alla mammella.
Prossimo traguardo è ottenere il riconoscimento di attività storica, visto il notevole traguardo dei trentatré anni tagliato proprio oggi: «Ho avuto la fortuna e la capacità di capire quado fare il passo importante, quando era il momento di spostarsi e capire come andava il commercio - conclude Caterina - Tra alti e bassi, alla base c’è sempre stata professionalità e passione. Non c’è mai stato un giorno in cui mi è pesato venire a lavorare, e di questo non posso che essere contenta».