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Politica | 26 settembre 2024, 16:11

La commissione regionale Sanità archivia la petizione da 13mila firme sull’ospedale di Gallarate

Protesta l’opposizione, Ferrazzi (misto): «Incomprensibile». Licata (Italia Viva): «Occasione persa»

Da sinistra, Licata e Ferrazzi

Da sinistra, Licata e Ferrazzi

Ad aprile la commissione regionale Sanità aveva discusso della petizione sull’ospedale sottoscritta da 13mila cittadini di Gallarate e dintorni (leggi qui).
Oggi ne è stata votata l’archiviazione, tra le proteste dei consiglieri varesini d’opposizione.

Luca Ferrazzi, esponente gallaratese del gruppo misto al Pirellone ricorda che il testo chiedeva «garanzie sul mantenimento di servizi territoriali efficienti e sicuri» presso l’ospedale Sant’Antonio Abate. In attesa della realizzazione del nuovo noscomio di Busto e Gallarate.
Tra l’altro, aggiunge Ferrazzi in una nota, non è stata accolta la sua proposta di audizione del direttore generale dell’Asst Valle Olona «che avrebbe potuto spiegare in modo trasparente i programmi dei prossimi anni prima della realizzazione del nuovo ospedale».

«Incomprensibile e inqualificabile», per Ferrazzi, «l’atteggiamento della maggioranza». Il consigliere di opposizione ricorda anche la bocciatura della mozione da lui recentemente presentata e discussa a Palazzo Pirelli «dove si chiedeva che il mantenimento delle funzioni sanitarie non fosse residuale rispetto alla rigenerazione e riqualificazione urbana dell’attuale sedime ospedaliero» (leggi qui).

Giuseppe Licata (Italia Viva) parla di «un'occasione persa di trasparenza e di condivisione di un progetto del valore di 440 milioni di euro che riguarda la salute di migliaia di cittadini».

«L'ospedale - continua Licata - non è soltanto un immobile, ma soprattutto un insieme di servizi. Anomalo che l'accordo di programma approvato non parli delle funzioni sanitarie che verranno svolte nelle strutture in realizzazione e in quelle esistenti, anche nella fase transitoria dei lavori, concentrandosi invece sugli aspetti urbanistici. Dalla petizione sarebbe potuto scaturire una nuova fase di confronto e approfondimento, soprattutto per fornire i necessari chiarimenti, chiesti a gran voce dai cittadini. Spiace molto non sia andata così». Con una “promessa”: «Insieme agli altri colleghi consiglieri, ci faremo carico di portare ancora le istanze di questi cittadini in Consiglio regionale e in commissione Sanità. Non finisce qui».

Redazione


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