Economia | 10 maggio 2024, 12:58

VIDEO Confcommercio e l’appello ai candidati sindaci della provincia: «Tutelare il commercio di prossimità»

Uniascom sottopone un questionario ai potenziali prossimi primi cittadini dei 77 Comuni del Varesotto che andranno al voto, con l’obiettivo di sviluppare nuove politiche in difesa dei piccoli negozi di vicinato: «Il loro ruolo non è solo economico, ma anche di socialità. Se il territorio vuole essere attrattivo c’è bisogno che ci siano certi servizi»

I cinque presidenti delle Ascom territoriali: da sinistra, Andrea Busnelli, Franco Besacchi, Rudy Collini, Renato Chiodi e Franco Vitella

I cinque presidenti delle Ascom territoriali: da sinistra, Andrea Busnelli, Franco Besacchi, Rudy Collini, Renato Chiodi e Franco Vitella

Sicurezza, parcheggi, tasse e viabilità. Sono solo alcuni degli otto temi del questionario che Confcommercio Uniascom ha preparato e che sottoporrà ai candidati sindaci dei settantasette Comuni della provincia di Varese per la prossima tornata elettorale dell’8 e 9 giugno.

L’obiettivo è quello di dialogare con le amministrazioni per tutelare gli interessi dei negozi di prossimità presenti principalmente nei piccoli Comuni e nei quartieri, sottolineando la loro funzione non solo economica, ma anche di servizio e di socialità che ricoprono.

Il questionario è stato presentato stamattina presso la sede di Confcommercio. Presenti i rappresentati di tutte le realtà di Ascom provinciali, a partire da Rudy Collini, presidente di Ascom di Busto Arsizio ma anche presidente di Confcommercio Uniascom.

«Rivolgiamo ai candidati alle amministrative un appello - spiega Collini - quello di mettere come protagonista nei loro programmi il mondo del terziario e soprattutto dei negozi di prossimità, che sono fondamentali nei quartieri: il loro ruolo non è solo economico, ma anche sociale e di affinità con i cittadini. Questa è una delle caratteristiche che deve essere messo al centro dell’attenzione, perché sarà il futuro: per l’attrattiva c’è bisogno che ci siano servizi».

Oltre a Collini, presenti i presidenti Antonio Besacchi di Ascom Varese, Franco Vitella di Ascom Luino, Renato Chiodi di Ascom Gallarate e Malpensa e Andrea Busnelli di Ascom Saronno.

Gli otto punti del questionario riguardano partecipazione amministrativa, decoro urbano, viabilità, sosta e parcheggi, accessibilità ai centri storici, sicurezza e ordine pubblico, fiscalità comunale, turismo, cultura e sport.

«Questo è un aiuto che diamo al commercio - afferma invece Besacchi - abbiamo già esperienza ventennale in cui abbiamo visto come i centri stori stanno stiano morendo e la grande distribuzione la sta facendo da padrone: insistiamo perché ci sia un equilibrio tra le due cose. Dobbiamo evitare le a desertificazione dei centri storici, cuore pulsante dei Comuni».

In questo senso, viene sottolineata l’importanza che hanno avuto finora i Distretti del Commercio diffusi in provincia, che hanno portato negli ultimi due anni ben otto milioni di euro, diversi dei quali finite nelle casse di piccoli Comuni per diversi investimenti.

Un punto aggiuntivo del questionario è quello inerente al governo del territorio. A questo proposito, Uniascom ha istituito nel 2002 una commissione, presieduta da Antonio Besacchi e di cui fanno parte l’avvocato Antonio Chierichetti e l’urbanista Giorgio De Wolf, che ha il compito di monitorare e far rispettare le norme basilari dei PGT. La richiesta di Ascom è quella, con i prossimi disegni del documento, di escludere la localizzazione di ulteriori grandi e medie strutture di vendita, in quanto ciò «non corrisponde più alle esigenze del nostro territorio e del suo sistema distributivo».

«Dobbiamo prestare molta più attenzione a quando redigono i PGT - aggiunge Besacchi - Siamo in contatto anche con Provincia per il PTCP che darà indirizzi su come gestire il territorio nel suo complesso. Dobbiamo riuscire a dialogare con tutte le istituzioni».

«La sfida dei prossimi mesi - conclude Collini - sarà anche la messa a terra del PNRR, altro elemento chiave di sviluppo territoriale. Bisogna quindi avere anche una visione sovraccomunale: non possiamo più permetterci di non dialogare».

Lorenzo D'Angelo

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