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Altri sport | 09 maggio 2024, 07:30

Varese Curling, una giovane storia di successo: «Siamo spirito e puro sport. Coinvolti 900 varesini, studenti compresi. Il sogno? Una pista dedicata»

Il presidente Davide Quilici traccia il bilancio della stagione delle Volpi biancorosse alla vigilia del torneo internazionale, il primo dopo gli Europei del 1979, che nel weekend porterà al palaghiaccio 24 squadre e 120 giocatori: «Dalla prima storica formazione di Stock Sport, che finora si praticava solo in Alto Adige, alle scuole protagoniste sulla pista di via Albani e al successo dei team building, tagliamo sempre nuovi traguardi ma ora serve qualcosa in più. A cominciare dai risultati»

Il Varese Curling e, sotto in gallery, la prima storica squadra varesina di Stock Sport composta da Raffaele Tommasina e Michele Corrao, poi gli studenti del Centro Formazione Professionale impegnati la mattina sul ghiaccio dell'Acinque Ice Arena

Il Varese Curling e, sotto in gallery, la prima storica squadra varesina di Stock Sport composta da Raffaele Tommasina e Michele Corrao, poi gli studenti del Centro Formazione Professionale impegnati la mattina sul ghiaccio dell'Acinque Ice Arena

«Il curling per chi lo conosce può sembrare una semplice disciplina sportiva. Per noi di HC Varese Curling rappresenta l'autentico spirito dello sport che incarna in sé amicizia, fair play, tolleranza e inclusione. Questi sono i pilastri dello "Spirit of Curling"»: nell'incipit della società biancorossa varesina nata nel 2019 c'è tutto il senso di una novità che, in pochi anni, ha tagliato il traguardo di molte "prime volte". Il presidente della Volpi Davide Quilici, con la sua coinvolgente modestia e la capacità di mettere al primo posto il "fare" più che il "parlare", ci racconta quello che è stato fatto, le novità in arrivo a partire dal primo torneo internazionale di curling in città dopo gli Europei del 1979, e i prossimi obiettivi di HC Varese Curling che ha già conquistato tanti amici e, incarnando in alcuni semplici gesti e in silenzio amicizia, fair play, tolleranza e inclusione, sconosciute ad altre latitudini di sport ben più storici, ne conquisterà sempre di più.

Davide Quilici, che stagione è stata?

Buona perché il movimento è in salute e cresce, siamo in tanti, però a livello agonistico ci aspettavamo qualche risultato in più. Paghiamo lo scotto di non allenarci su una pista da curling, ma le società che hanno i nostri stessi problemi hanno fatto meglio. L’anno prossimo ci organizzeremo meglio per allenamenti sui campi giusti. Come movimento abbiamo fatto tantissimo e ci siamo sorpresi anche noi: abbiamo portato in pista al momento quasi 900 persone, compresi i ragazzini, dal 2019, l’inizio della nostra avventura. Abbiamo fatto anche mattinate con gli studenti delle scuole impegnati a divertirsi sul ghiaccio, scoprendo la nostra disciplina, e questo sarà il nostro focus anche l’anno prossimo: vorrei trovare sostegno esterno per portare qui le scuole gratuitamente.

Come reagiscono i giovanissimi al curling?

Si divertono. Dobbiamo certamente trovare il meccanismo per riportarli sul ghiaccio dopo che sono venuti una prima volta insieme alla loro classe. Il problema è che noi abbiamo il ghiaccio libero solo alla sera e ci vuole una famiglia che li accompagni, perché sono minorenni. Stiamo seminando, ci teniamo, ma vorremmo lavorare ancora di più. Il mio obiettivo era quello di ricostituire le giovanili: in questo momento abbiamo solo una squadra che però non può fare i campionati perché non ci sono ragazzi tutti della stessa età.

Ci vorrebbe il centro federale...

Giochiamo a Pinerolo, Torino, Cembra, le squadre senior anche a Brunico. Il centro federale, che sarebbe la casa ideale anche per noi, è finito in una bolla. Ci vorrebbe un mecenate, o qualche altro amico oltre ai nostri sponsor storici che già ci sostengono e che ringrazio. Alle olimpiadi il curling sarà a Cortina, sulla pista da hockey, e non nella tensostruttura lì vicina che non è adatta. Costruiranno un palazzetto del curling separato ma non faranno a tempo a ultimarlo per il 2026.

È la settimana del torneo internazionale all'Acinque Ice Arena: ce lo racconta?

Si disputerà nel weekend, saranno al via 24 squadre da Italia, Svizzera, Norvegia, Polonia, America, Francia e Slovenia, e si giocherà da sabato mattina dalle 8.30 fino alla sera e il giorno dopo dalle 8.30 fino alle 17 (clicca e leggi QUI tutte le info). Organizziamo noi di Curling Varese e una società di Milano, il Jass Curling Club. Per noi è la prima volta, è un evento che può attirare e lasciare molto in eredità. La pista di via Albani sarà tutta per noi, sabato e domenica, su 4 campi. È il primo torneo internazionale a Varese dal 1979, quando ci sono stati qui gli Europei. I giocatori impegnati saranno 120 più gli accompagnatori.

Portate le scuole la mattina al palaghiaccio grazie all'accordo con il Centro Formazione Professionale. Ma non è l'unica cosa bella che avete fatto...

Il 25 aprile una nostra formazione di doppio ha giocato un torneo di Stock Sport: è stato un momento storico perché da noi questa disciplina si pratica solo in Alto Adige con un piattello, tipo bocce, ma non c’è una tecnica di scivolata, è solo un gesto di lancio: quest’anno l’abbiamo introdotto, ci sono 40 società che fanno Stock Sport e ha un peso molto importante in federazione. Da novellissimi siamo riusciti a pareggiare quella prima storica partita. L’anno prossimo al mercoledì sera introdurremo anche lo Stock. Quest’anno abbiamo lavorato molto anche con i team building, ben strutturati, che ci danni parecchia visibilità: quello con i dipendenti Vodafone ha avuto molto successo. 

Obiettivi per la prossima stagione?

Ottenere qualche risultato agonistico migliore di quelli di quest’anno. Ci struttureremo in modo differente, introdurremo lo Stock in forma stabile e punteremo sulle scuole per fare ancora di più. E poi formare degli istruttori, ne abbiamo bisogno di nuovi soprattuto al mattino. Avere una struttura dedicata sarebbe bellissimo: qui a Varese siamo arrivati tardi ma per pochissimo, perché quando noi ci siamo costituiti il progetto del nuovo palaghiaccio era appena stato approvato.

Quanto tempo hai sacrificato della tua vita per il curling?

Tanto, anche se non l’ho mai calcolato. Non c’è paragone con l’hockey perché lì devi essere presente tutto il giorno ogni minuto, soprattutto se vuoi fare il presidente. Qui è tutto un po’ più dilatato, ma se vogliamo fare le cose devo muovermi in prima persona, insieme ad Errico Mazzacane. Non pensavamo anche noi di arrivare a essere così tanti… Ora ci vuole qualcosa di più e servono i risultati.

Andrea Confalonieri

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