Omicidio di Varese. La rabbia e lo sgomento di Cgil, Cisl e Uil: «Ci chiediamo quando questa strage finirà, quando le donne saranno davvero libere»

Cgil Cisl Uil della provincia di Varese hanno aderito all'iniziativa di sabato 11 maggio a Varese promossa dalle Reti Interistituzionali territoriali, dai Centri Antiviolenza e dalle Istituzioni e invitano tutte le lavoratrici e i lavoratori, le pensionate e i pensionati alla massima partecipazione e condivisione.

«Abbiamo appreso con rabbia e sgomento la notizia dell’ennesima tragedia consumata ai danni di una donna e del padre che ha cercato di difenderla dall’aggressione dell’ex marito, avvenuta nonostante le misure restrittive emanate nei suoi confronti» affermano i sindacati in una nota. 

«Una storia di violenza che, dopo la denuncia di maltrattamenti da parte della donna, è proseguita con atti intimidatori, stalking e minacce anche nei confronti dei genitori di Lavinia ed è culminata con la morte di Fabio Limido e il ferimento grave della figlia» proseguono Cgil, Cisl e Uil Varese. 

«Esprimiamo il nostro cordoglio alla famiglia di Lavinia e ci stringiamo attorno alla donna che in queste ore sta lottando per la sua vita. Ci chiediamo quando questa strage finirà, quando le donne saranno davvero libere di interrompere una relazione senza paura di ritorsioni e quando gli uomini, tutti, cancelleranno la cultura del possesso e della violenza dalla società» concludono i sindacati.