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Varese | 20 gennaio 2024, 12:49

Le parole dell'arcivescovo di Milano per monsignor Giudici: «E' stato un "discepolo dei preparativi", ora può celebrare la Pasqua»

Si è tenuta questa mattina in Duomo la messa di suffragio per il presule varesino scomparso giovedì all'età di 83 anni. L'omelia di monsignor Delpini: «Ha condiviso con tanti la ricerca delle strade da percorrere come Chiesa nel post concilio»

Si è svolta nel Duomo di Milano la messa di suffragio di monsignor Giovanni Giudici scomparso giovedì all'età di 83 anni

Si è svolta nel Duomo di Milano la messa di suffragio di monsignor Giovanni Giudici scomparso giovedì all'età di 83 anni

Si è conclusa in Duomo a Milano la Messa di suffragio per monsignor Giovanni Giudici, nato a Varese nel 1940 e deceduto giovedì 18 gennaio all'età di 83 anni: sacerdote ambrosiano, insegnante, Vicario episcopale della zona di Varese, Vicario generale durante l’episcopato del cardinal Martini, Vescovo di Pavia, Giovanni Giudici – ha detto l’arcivescovo Mario Delpini durante l’omelia - «ha ricoperto molti ruoli di responsabilità, era dotato di molte qualità e si è fatto apprezzare da tutti».

In una Cattedrale affollata dalle tante persone che lo hanno conosciuto e amato, anche nei suoi incarichi come assistente diocesano dei giovani dell’Azione Cattolica e come presidente nazionale di Pax Christi, monsignor Delpini ha dapprima tratteggiato le caratteristiche di coloro che ha definito i “discepoli dei preparativi”: «quelli di cui Gesù può fidarsi», «quelli che non si accontentano di eseguire e d’altra parte non si ritengono autorizzati a qualsiasi scelta», «quelli che avendo capito cosa c’è da fare, semplicemente lo fanno», che «praticano la collaborazione come il modo abituale di essere discepoli e hanno come mandato quello di preparare la Pasqua».

L’arcivescovo ha poi così concluso l’omelia: «Del Vescovo Giovanni si possono dire molte cose. Ma in questo momento di preghiera mi sembra che si possa anche semplicemente dire che è stato un discepolo dei preparativi. Ha preparato la Pasqua. E ora si può dire che i suoi occhi si aprono su un nuovo cielo e una nuova terra e finalmente è possibile per don Giovanni finire la fatica dei preparativi e attingere alla fonte dell’acqua della vita. Ora, finalmente, può celebrare la Pasqua che per tutta la vita ha preparato».

Al termine della celebrazione monsignor Delpini ha poi aggiunto: «Credo che don Giovanni vorrebbe dire un’ultima parola a ciascuno di noi: “grazie”. Grazie ai parenti e agli amici di una vita con cui ha condiviso la passione apostolica e la ricerca delle strade da percorrere come Chiesa del post Concilio, grazie alle istituzioni con cui ha sempre avuto un rapporto rispettoso e di collaborazione, grazie a chi lo ha accompagnato negli ultimi anni a Varese nelle fatiche dovute alla salute. Don Giovanni festeggiava l’onomastico a san Giovanni Bosco, il 31 gennaio, ispirandosi a un prete dedito con tutte le sue forze ai giovani e al rinnovamento della Chiesa. Perciò mi pare che anche il suo onomastico possa essere di incoraggiamento per imitare i santi preti, i santi vescovi e i santi laici che ci insegnano a essere discepoli». 

La salma di monsignor Giudici verrà ora trasportata a Pavia dove lunedì 22 gennaio alle 10, in Duomo, si svolgeranno i funerali solenni.

Redazione

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