Nel calendario degli eventi organizzati per celebrare i primi 25 anni di storia dell’Università dell’Insubria (1998-2023), è stato inaugurato l’allestimento dei ritratti dei rettori che si sono succeduti alla guida dell’Ateneo: il rettore in carica Angelo Tagliabue, il predecessore Alberto Coen Porisini e il primo rettore Renzo Dionigi, che hanno “scoperto” insieme il trittico.
Delle opere pittoriche hanno parlato l’autore, l’artista Luca Del Baldo, e i curatori Andrea Spiriti, Massimiliano Ferrario e Laura Facchin del Centro di ricerca sulla Storia dell’arte contemporanea (Crisac), Dipartimento di Scienze umane e dell’innovazione per il territorio.
Sono intervenuti alla cerimonia anche il direttore generale dell’Insubria Marco Cavallotti e i suoi predecessori Marino Balzani e Gianni Penzo Doria, oggi professore e delegato del rettore, i direttori di dipartimento Giulio Carcano, Mauro Ferrari, Michela Prest e Nicoletta Sabadini, il direttore generale della Fondazione Università dell’Insubria Daniele Cassani.
«I ritratti permettono di ripercorrere la storia fatta da tutti noi, è importante – ha detto il rettore Angelo Tagliabue –. Un quarto di secolo non è tanto ma è un punto da segnare, che trova in questa manifestazione massima espressione, per poter conoscere la storia e capire come poter proseguire il percorso.
Ogni rettore ha fatto cose diverse, ma fondamentali sono il dialogo di confronto, la collaborazione e l’aiuto tra le diverse figure. Questi ritratti sono importanti per noi nel presente ma anche per chi verrà in futuro».
Luca Del Baldo, comasco, classe 1969, è diplomato con lode in Pittura all’Accademia di Belle Arti di Brera, con una tesi su Diane Arbus. Ha collaborato con varie case editrici dell’importanza di Mondadori, Rizzoli, Bompiani, Baldini&Castoldi, ma anche con autori del calibro di James Graham Ballard, William Gibson e James Ellroy, tenendo varie corrispondenze con artisti, scrittori e registi: da Cindy Sherman a David Cronenberg.
Specializzato nel genere della ritrattistica, Del Baldo ha raffigurato alcuni dei più iconici volti della musica e del cinema, come Mick Jagger, John Lennon, David Bowie, Clint Eastwood, Jack Nicholson, Marilyn Monroe, Sophia Loren, Alberto Sordi e Totò, e ha dedicato anche varie opere a intellettuali, scrittori, poeti, filosofi, storici e critici d’arte, ma anche artisti, galleristi, imprenditori, mecenati e collezionisti: da Pier Paolo Pasolini a Curzio Malaparte, da Jacques Lacan a Ludwig Wittgenstein, da Karl Marx a Carlo Emilio Gadda, da Pablo Picasso a Joseph Beuys, da Walter Benjamin a Aby Warburg.
Pittore di respiro internazionale, Del Baldo ha pubblicato, con il supporto teorico del critico d’arte statunitense Arthur Coleman Danto, il volume «The Visionary Academy of Ocular Mentality/Atlas of the Iconic Turn», edito nel 2020 per i tipi di De Gruyter.
Spiegano i curatori: «Abile nel rifarsi a illustri precedenti che spaziano da Rembrandt a Goya, da Courbet a Bonnat, limitatamente a qualche nome molto noto, dai quali ha assimilato la lezione improntata su un realismo che sacrifica qualsivoglia forma di idealizzazione, in virtù della cristallizzazione dei leonardeschi “moti dell’anima”, resi mediante un’attenta indagine dei dettagli fisionomici e dei fattori espressivi, l’artista propone immagini che divengono specchio di un’interiorità che non scade mai in una stereotipata indagine psicologica, ma ambisce, a ridefinire i canoni della ritrattistica tradizionale, del rapporto fra autore e committente e, in ultimo, fra opera e fruitore.
A livello stilistico, Del Baldo utilizza matrici neoespressioniste, vicine, in primis, a nomi come Lucian Freud e Graham Vivian Sutherland, per veicolare risultati che lambiscono un iperealismo che non scade mai nella sterile oleografia del ritratto “patinato” di sentore accademico».
Del Baldo si è già cimentato nella realizzazione di effigi istituzionali, in specifico, a riguardo della rappresentazione dei rettori dell’Università della California. Anche il titolo «Ritratto di Richard Brettel», già direttore del Dallas Museum of Art, gli è stato commissionato dall’Università del Texas: realtà di rilievo internazionale che connettono il territorio insubre, da cui il maestro proviene, con una dimensione extra europea, cruciale anche nell’ottica di quelle politiche di internazionalizzazione su cui molto l’Università degli Studi dell’Insubria molto si spende.
I ritratti sono visibili, contestualmente alla mostra «Il Gruppo Immagine. Una storia di artivismo femminista da Varese alla Biennale di Venezia» (15 novembre 2023-8 marzo 2024), dal lunedì al venerdì con ingresso libero, orario continuato 9-18.