“Stralciare la nuova e contraddittoria norma della prossima legge di bilancio sui salari netti ai fini del diritto alla sanità universale delle lavoratrici e lavoratori frontalieri in Svizzera”: è questa la richiesta che arriva da Riccione dove si sono riuniti, per la prima volta dal 1976, tutti gli enti bilaterali composti da organizzazioni sindacali di paesi limitrofi.
La forte e unitaria presa di posizione arriva dopo l'accordo su una nuova tassazione tra Italia e Svizzera, e la bozza presente nella prossima legge di bilancio per l'entrata in vigore di una nuova norma che estende alcune condizioni concordate a tutti i frontalieri italiani, con un prelievo dal 3 al 6% sui salari netti. Per questo motivo gli enti bilaterali hanno sottoscritto, al termine del convegno che ha visto la partecipazione dei Csir Consigli sindacali interregionali delle zone di frontiera con l’Italia, un ordine del giorno a partire dall'incremento della franchigia.
"Chiediamo - si legge nel documento approvato a Riccione - di stralciare la nuova e contraddittoria norma contenuta nella bozza della prossima legge di bilancio, che prevede un prelievo dal 3 al 6 per cento sui salari netti delle lavoratrici e lavoratori frontalieri, con la paradossale conseguenza di riprendersi ciò che faticosamente abbiamo ottenuto con la sottoscrizione del Memorandum d’intesa sul nuovo accordo relativo all’imposizione fiscale dei frontalieri: mentre da un lato con la legge di recepimento dell’accordo salvaguardiamo la tassazione esclusiva in Svizzera ai ‘vecchi frontalieri’ continuando l’Italia ad incassare il 40% delle loro tasse, dall’altro chiediamo loro di versare il 3-6% della retribuzione netta per avere l’assistenza sanitaria che hanno già pagato. Visto che finalmente ci siamo conquistati una sede di confronto per discutere il trattamento dei frontalieri, ci saremmo aspettati di discutere in quella sede questa improvvisa richiesta del Governo, tutt’altro che coerente con quanto condiviso sin qui".
Al Governo le organizzazioni sindacali chiederanno anche l’istituzione di un "Osservatorio Nazionale" del mercato del lavoro transfrontaliero più di una serie di tutele e iniziative per superare le criticità lamentate dai lavoratori.