Reinterpretare è anche riscoprire. Reinterpretando qualcosa si riporta alla luce l’originale in un atto che, in ultimo, conferisce ancora più valore all’opera di partenza. E poi reinterpretare significa, naturalmente, produrre qualcosa di nuovo stimolando il dialogo.
È questo forse il senso della particolare mostra, alla cui presentazione abbiamo assistito due settimane fa, allestita nelle belle sale del Castello di Masnago a Varese. La quarta edizione di TIMEtoSTART, questo il nome del progetto, celebra attraverso la reinterpretazione l’incontro tra arte classica e stile moderno ovvero l’ultra-contemporaneo linguaggio della street art. Il quadro classico, tema ispirante della mostra, non è proprio tra i più banali, sia per la fattura che per il tema rappresentato. Tamar di Giuda è uno dei capolavori di Francesco Hayez, il cui tema rappresenta un episodio biblico. Protagonista è appunto Tamar, sposa dei primi due figli di Giuda, poi tragicamente morti. Giuda incolpò Tamar della morte dei due rifiutandosi di darle in sposo il terzogenito. Con un abile stratagemma, Tamar sedusse Giuda riconquistando uno spazio nella sua famiglia. Il bastone raffigurato nel quadro è appunto uno dei regali di Giuda all’amante.
La Tamar di Giuda è parte della collezione permanente del Museo del Castello di Masnago. Un’opera del genere, con il suo lungo sguardo verso temi di attualità come l’emancipazione femminile, non poteva che colpire l’immaginazione creativa degli artisti ospiti dalla mostra. Così, interpretazione dopo interpretazione, ritroviamo stili diversi che restituiscono altrettante Tamar: dal bianco e nero illustrato ad uno stile che richiama l’effetto radiografia, dalla scultura all’effetto mosaico. Il linguaggio è talvolta metaforico, talvolta indagatorio in una successione che non annoia mai lo spettatore. Un mix che restituisce nuovi significati tutti da scoprire.
Gli artisti che espongono sono Francisco Bosoletti, David De La Mano, Iconosaik, Kraser, La Fille Bertha, Marco Oggian, Pax Paloscia, SeaCreative, Theic e Ufocinque,
La scelta dei curatori della mostra di utilizzare artisti italiani ed internazionali della street art – un movimento artistico abituato per definizione al dialogo diretto con gli spettatori dei contesti urbani dove trova spazio, ha dato qui i suoi frutti riuscendo, attraverso dieci interessanti opere, ad aprire un dialogo con il passato che va oltre la reinterpretazione.
La mostra è promossa dall’Associazione WG ART con il sostegno del Comune di Varese e della Fondazione Comunitaria del Varesotto.
Un'ultima curiosità. Il quadro di Hayez, al termine della mostra, andrà in prestito al GAM di Torino per la prossima mostra in programma della galleria piemontese.
La mostra sarà fino al 29 ottobre al Castello di Masnago.














