In una seduta fiume del Consiglio comunale di Busto Arsizio, va in scena l’ennesimo scontro tra il sindaco Emanuele Antonelli e l’opposizione.
Ma questa volta il primo cittadino se la prende anche con il collega di partito – Fratelli d’Italia – Massimo Rogora, che non ha risparmiato una serie di osservazioni alla "sua" giunta sul Dup, il Documento unico di programmazione 2024-2026.
La serata si era aperta ieri sera in un clima ben diverso, con la consegna delle borse di studio agli studenti del liceo scientifico (leggi qui) e un minuto di silenzio per le vittime del drammatico incidente dell’autobus di Mestre.
Assessori e sindaco hanno poi illustrato le linee strategiche e operative relative alle proprie materie di competenza.
Si apre il dibattito e il primo a prendere la parola e a elencare una serie di criticità non è un esponente dell’opposizione, bensì Rogora di Fratelli d’Italia. Il consigliere di maggioranza parla per dodici minuti e spazia dai “cartellini” collocati sulle tombe con concessione è in scadenza («sgradevoli, si trovi un altro metodo per avvisare») al canile, per il quale sollecita maggiori investimenti. Ma Rogora ne ha anche per la situazione della piscina Manara, per l’eliminazione dei monopattini in sharing e per le condizioni di alcune strade.
Con una richiesta finale non da poco: «Un abbassamento delle tasse nel prossimo bilancio».
Dopo i primi interventi dei banchi dell’opposizione, il sindaco sbotta, rivolgendosi innanzitutto a Rogora: «Chi governa dovrebbe sapere che in dieci minuti ha tirato fuori lavori per due, tre, cinque milioni di euro».
Poi passa alla minoranza: «A voi non va mai bene niente. Il lavoro che stiamo facendo è più che immane, mi sembra inutile rispondervi».
Guardando Paolo Pedotti del Pd, che chiedeva conto degli strumenti di monitoraggio dei benefici sociali legati agli investimenti del Pnrr, Antonelli attacca: «Voi Busto la volete vedere morta e sepolta. Non ammettete mai che si stanno facendo tantissime cose, anche importanti. E mi chiedete che benefici avranno i cittadini. Siamo stati già premiati una volta dai cittadini (al voto, ndr) e sono certo che saremo premiati ancora».
A quel punto prende e se ne va. «Mi dispiace che il sindaco non abbia voluto rispondere ad alcune domande – osserva quindi Gianluca Castiglioni di Busto al Centro –. Ho imparato da mio papà, che è stato sindaco, che ascoltare tutti può essere un meccanismo di crescita».
Proprio in quegli istanti il sindaco torna in aula, in tempo per sentire Santo Cascio (Progetto in Comune) parlare di «ignoranza imbarazzante dei ruoli istituzionali. Lei è il sindaco di tutti i cittadini, anche di chi fa domande non pertinenti», dice ad Antonelli, che abbandona nuovamente l’assise. Cascio allora si rivolge agli assessori, definiti «persone validissime»: «Ma il sindaco non vi rappresenta degnamente per quello che fate». E per contraddire Antonelli che aveva parlato di «partito del no», vota a favore del Dup.
Contrario, invece, il Partito Democratico, mentre Busto al Centro, Popolo Riforme e Libertà e Emanuele Fiore del gruppo misto scelgono di astenersi.
Le altre delibere all’ordine del giorno vengono discusse e votate ben oltre la mezzanotte. Via libera ad aumento di capitale di Agesp Spa, modifica del regolamento per la concessione di patrocinio e contributi alle associazioni, acquisizione del teatro dello Pro Busto e a un’operazione urbanistica in via Montebello-Solferino.