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Territorio | 26 settembre 2023, 18:08

«Grazie, Stanko: ti sei preso cura di tutta Olgiate a partire dai bimbi. Ci mancherai tantissimo»

Gli olgiatesi piangono Stanislao Prodan, scomparso a 76 anni: ha speso gran parte della sua vita a fare del bene per il paese

«Grazie, Stanko: ti sei preso cura di tutta Olgiate a partire dai bimbi. Ci mancherai tantissimo»

Si è spento oggi, martedì 26 settembre, Stanislao Prodan, una delle colonne portanti della comunità olgiatese, da sempre impegnato nel mondo del volontariato e del sociale. Aveva 76 anni.
Quando a marzo si era diffusa la notizia del malore che lo aveva colpito, moltissime persone avevano manifestato la propria vicinanza e il proprio affetto a lui e alla famiglia, a testimonianza di come Stanko, così lo chiamavano tutti, fosse amatissimo in paese proprio a causa del grande impegno che ha sempre profuso per il prossimo.

Volontario civico, membro dell’associazione Il Bastone, nonno onorario di tutti i bimbi dell’asilo Landriani e amico di Sant’Antonio, questi sono solo alcuni dei ruoli che Prodan ha ricoperto ad Olgiate.
Impossibile non averlo visto almeno una volta mentre passeggiava per le vie del centro, raccogliendo i mozziconi di sigaretta abbandonati lungo le strade e i marciapiedi, borbottando sulla mancanza di civiltà di chi, compiendo quel gesto, faceva del male agli altri e all’ambiente.
Allo stesso modo non è possibile ripensare ad una delle tradizioni più amate del paese, quella del Falò di Sant’Antonio, senza ricordarlo vicino alla catasta che a breve avrebbe preso fuoco, guardandola con occhio critico prima di affermare che forse si sarebbe potuto aggiungere qualche altro legno.

Ma questi sono solo alcuni dei momenti che Stanko spendeva per la sua comunità; è a una sua iniziativa, ad esempio, che si deve la nascita dell’amatissimo orto che per alcuni anni ha accompagnato la vita scolastica dei piccoli alunni del Landriani, e la Gioeubia dell’oratorio Santo Stefano non sarà più la stessa senza di lui.
Indimenticabile, poi, l’orgoglio che provava nel raccontare a chi lo voleva ascoltare della sua più grande creazione: quella betoniera modificata con pezzi di recupero, come ad esempio il cestello di una lavatrice, che era stata trasformata in una macchina automatica per le caldarroste, che lui portava con fierezza alle varie feste e sagre di tutto il territorio.

«Stanko ha sempre fatto tanto – ricordano i membri della cooperativa Progetto Promozione Lavoro, con la quale ha collaborato per anni – quando avevamo bisogno c’era sempre, bastava chiedere per vederlo correre ad aiutare; ha sempre dato tanto sia a noi volontari che hai ragazzi, non facendoci mai mancare il suo sostegno e la sua vicinanza.
Lo ricorderemo sempre con grande affetto, e ci mancherà tantissimo».

Loretta Girola

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