La storia, quella che viaggia attraverso il secolo abbondante della Tre Valli Varesine - martedì 3 ottobre parte da Busto Arsizio l'edizione numero 102, LEGGI QUI -, i campioni e gli aneddoti che diventano leggende, ma anche una super squadra che pedala: quella degli "invisibili", ovvero dei volontari.
Al Museo del Tessile di Busto Arsizio sabato 23 settembre è stata inaugurata la mostra sulla storica gara ciclistica: nella sala del ricamo industriale si può ripercorrerla fino al 3 ottobre e cominciare a pregustare la puntata in arrivo. Tutto ciò vicino al museo del Ciclismo, una miniera di orgoglio e memoria in ricordo di Luigi Celora.
Ad aprire l'evento c'erano l'assessore allo Sport Maurizio Artusa, Mariagrazia Celora, Vittorio Ballerio - che ha portato anche i saluti del presidente della "Alfredo Binda, Renzo Oldani -, i curatori Luca Carraro e Michele Castelletti, la presidente dell'Assb Cinzia Ghisellini con e diversi esponenti del mondo del ciclismo, come Riva e Reguzzoni. Restii a parlare, perché abituati a fare, gli esponenti di questo mondo, che in città significa anche e soprattutto "3 Farioli" con l'immenso impegno per il settore giovanile. Tra i presenti anche il presidente del Panathlon club La Malpensa Giovanni Castiglioni, il vicepresidente vicario Assb Fabrizio Ranisi e il consigliere comunale Roberto Ghidotti.
«Eccoci nella casa del ciclismo. Busto Arsizio per la terza volta vede la partenza della Tre Valli Varesine, abbiamo ripreso il filo iniziato con il mio predecessore, Laura Rogora» ha rammentato Artusa, rimarcando il valore di quest'alleanza del territorio per lo sport. E al Museo, ha rimarcato Mariagrazia Celora: «È bello vedere la gente che ama questo sport. Se ci fosse stato papà avrebbe detto: tante cose stanno succedendo».
Ballerio ha ringraziato per l'accoglienza: «Sono contento di ciò che è accaduto con Busto, abbiamo costruito un percorso importante e la partenza si è consolidata in questa location splendida. Qui c'è una storia ed è stato portato avanti il ciclismo, da persone competenti».
La mostra celebra la nascita, nel giugno di 103 anni fa, della gara e la prima edizione registra già una pennellata, che entra negli annali e nei cuori: «Viene vinta da Pierino Bestetti, che raccomandò al giornalista "Mi raccomando, scrivi a caratteri cubitali che l'ho vinta, così la mamma eviterà di vendermi la bicicletta», dice Carraro. Ma poi Bartali, Coppi, la gente che avverte questo desiderio di andare in strada a spronare.
Emergono altri due aspetti. «L'importanza di portare tradizione e cultura ai ragazzi», e qui scende in pista Cinzia Ghisellini. Che chiama in causa anche gli "invisibili", quell'esercito di volontari, per cui è possibile la riuscita di questo evento come pure il futuro di questo grande sport.
GUARDA IL VIDEO