Non è un modo di dire che quella di Varese sia la provincia "con le ali", perché è la storia oltre che l'oggi a testimoniare con grande efficacia l'importanza economica, culturale e sociale che questo settore industriale ha avuto e tuttora ha per il nostro territorio.
Oggi, 20 aprile, è una data da ricordare per la provincia di Varese e in particolare per la città di Sesto Calende. Era il 1925, 98 anni fa esatti, quando prese forma l'impresa di compiere una grande trasvolata intercontinentale da parte di Francesco De Pinedo e del motorista Ernesto Campanelli.
«Fu una impresa eccezionale per quei tempi - racconta Marco Limbiati di Hangar Italy - volare per 370 ore su tre continenti e percorrendo ben 55.000 chilometri. L’ispirazione giunse dalla Roma-Tokio di Arturo Ferrarin e Guido Masiero del 1920».
Raggiungere Melbourne per poi arrivare, in una successiva tappa, a Tokio compiendo poi il volo di rientro che giunse con un ammaraggio sul Tevere.
«Tutto ebbe inizio da Sesto Calende ed era il 20 aprile di ben 98 anni fa, il 1925 - prosegue Limbiati - merito anche del "Gennariello": in questo modo, ricordando il Santo Protettore di Napoli, fu ribattezzato il sestese SIAI S.16 ter, un idrovolante biplano, protagonista di questa epica impresa che, come ulteriore gesto propiziatorio, volò con il motto latino "Ibis redibis" ovvero "Vado e torno"».