Buongiorno VareseNoi,
ho 47 anni, sono originario di Cecina, in provincia di Livorno, e vengo spesso a Varese a visitare alcuni amici d'infanzia che si sono trasferiti nella vostra città da moltissimi anni.
Ai miei occhi di "visitatore", ormai abbastanza abituale, trovo la vostra città molto bella, piena di scorci meravigliosi e, addirittura, di posti dove mangiare bene e, stando un po' attenti, anche a prezzi accettabili. Ogni volta noto un angolo di Varese che, nella mia visita precedente, mi era sfuggito.
Amo passeggiare per il corso nelle sere di primavera prima dell'aperitivo e adoro ancora di più la beata solitudine dei parchi di Villa Toeplitz, Villa Baragiola e Villa Mylius, dove ogni pensiero corre lento e mi permette di vedere sempre le cose sotto una luce diversa, spesso migliore, ma anche una semplice panchina dei Giardini Estensi o della Schiranna mi fa assaporare quella capacità unica della vostra città di sentirsi immersi nel verde, nel blu e nei colori a volte tenui e altre volte intensi della vita.
Io Varese la trovo bella e curata, non ho mai avuto paura a passeggiare neppure nelle sere solitarie in cui potevo permettermi di girovagare attendendo che i miei amici finissero di lavorare, e non ho mai provato una sensazione di pericolo. Questo lo dico perché a volte leggo solo il contrario sui giornali o sui social e sento ancora più spesso lamentele, critiche e polemiche sulle cose che non vanno rispetto a ciò che, ai miei occhi, appare ben diverso quando arrivo a Varese.
È vero, ci sono un po' di buche nelle strade ma a mia memoria ci sono sempre state, e vi assicuro che accade lo stesso in tanti paesi e città della mia Toscana: insomma, non è la vostra "specialità" della casa anche se forse in materia pensate di essere i primi della classe.
È vero, ci sono tanti cantieri ma a volte mi sposto anche a Como, dove ne vedo molti meno, e penso - anche qui da semplice visitatore - che sia meglio una città che cambia di una che resta ferma a ciò che ha sempre avuto.
È vero, ci sono le code per entrare o uscire dalla città per via dei lavori, ma anche a Milano quando scavano per una nuova fermata della metropolitana capita addirittura per anni di non poter parcheggiare sotto casa o di restare imbottigliati a lungo prima di tornare dal lavoro: però quello di soffrire un po' oggi è l'unico modo per stare meglio domani.
È vero, avete spostato un mercato in una piazza del centro e magari le tende sono diverse una dall'altra, ma quando passo dalle bancarelle dei mercati della mia terra è la sostanza a contare, non l'apparenza. Solo un po' di "disordine" può avvicinare merci e persone che non l'avrebbero mai fatto. E poi i miei amici mi dicono che Varese una volta era chiamata la "mucca pezzata": è l'insieme che conta.
È vero, avete tanti supermercati ma ce ne sono tanti, e anche di più, in molte altre città.
È vero, ci sono le macchine in coda per salire al Sacro Monte nei weekend di bel tempo e a volte si deve perfino tornare indietro perché lassù non ce ne stanno di più, ma almeno non avete scavato e cementificato la montagna, deturpando il paesaggio come ho visto fare in tante zone d'Italia, anche al nord. E poi si dice che le cose belle a volte non sono per tutti.
Insomma, di fronte ai lamenti e ai continui brontolii in cui a volte mi imbatto quando arrivo qui, volevo semplicemente dirvi che Varese è bella anche se voi varesini non lo dite o fate finta di non saperlo. Io preferisco guardare quello che c'è o ci sarà prima di quello che non c'è.
In Breve
sabato 15 febbraio
venerdì 14 febbraio
Che tempo fa
Rubriche
Accadeva un anno fa
Territorio
Eventi