Orlando, Amway Center, qualcosa come 20 mila posti a sedere.
Siamo nel riscaldamento pre partita di Orlando Magic-Indiana Pacers, match di stagione regolare del più famoso torneo al mondo dedicato alla pallacanestro, l’NBA.
A un certo punto un boato: il cameraman della gigantesca arena inquadra un ragazzo con gli occhiali, vestito da tipico fan della franchigia della Florida e recante un cartello con su scritte quattro semplici parole: “4.866 miles for Banchero”. A corredo, una bandiera italiana.
Le immagini vengono proiettate sul maxischermo e i 20 mila di cui sopra vanno in sollucchero. E così lui.
Lui è al secolo Marco Pelanconi. Ed è un varesino che ieri ha vissuto, proprio in virtù di quanto raccontato, qualche ora di celebrità planetaria: le immagini sono infatti poi "uscite" dall’Amway Center e condivise da decine di profili Instagram e Twitter, compresi - scusate se è poco - anche quelli ufficiali della NBA e degli stessi Magic.
4866 miglia: farebbero circa 7850 chilometri. Che Marco si è sciroppato sia per lavoro (fa il ricercatore nell’ambito dell’Additive Manufactoring, per scriverla semplice, la stampa 3D di materiali ceramici avanzati) ma soprattutto per la passione nei confronti della nuova stella del basket mondiale, quel Paolo Banchero che qui in Italia sentiamo anche nostro, visto che sul suo passaporto è griffata la cittadinanza tricolore insieme a quella americana.
«È vero - racconta Marco raggiunto al telefono da VareseNoi.it - sono arrivato negli States anche per motivi professionali, però ho comprato il biglietto della partita ancor prima di quello dell’aereo. Insomma, sono davvero venuto qui per Banchero. Perché? Perché la sua è una bellissima storia, seppur ancora all’inizio: è stato prima scelta assoluta all'ultimo draft, è fortissimo ed è italiano, tanto che spero che Gianmarco Pozzecco riesca sul serio a portarlo a giocare nella nostra nazionale».
«Non avrei mai immaginato di finire sul maxischermo - continua il 28enne - ma è stata una grande emozione. Nel pre partita hanno mandato tante immagini, ma nessuna ha suscitato lo stesso clamore tra il pubblico presente di quando mi hanno inquadrato: Banchero qui è molto amato. In generale assistere a una partita NBA è un sogno, perché è uno spettacolo, non solo per il gioco ma anche per tutti gli show che fanno in mezzo al campo. È valsa la pena anche spendere un po’ di più e andare nei posti vicini al parquet (Marco era seduto in seconda fila, ndr), perché da lì è tutta un’altra cosa. Non vedo l’ora di fare il bis, magari in un’altra città come New York o Miami».
Per la cronaca il varesino ha anche portato fortuna: i Magic, dopo aver battuto i Boston Celtics capofila dell’Eastern Conference tre giorni fa, si sono imposti anche su Indiana, 126-120. E pure Banchero ha fatto una bella figura: al suo attivo 23 punti, il miglior marcatore della sua squadra.