Attenzione a sanità e trasporti. Ma anche sicurezza per chi viaggia (con la reintroduzione dei vigilantes sui treni), sostegno alle aziende nella formazione e interventi sulle infrastrutture. Queste alcune delle priorità programmatiche di Simone Longhini, consigliere provinciale e comunale a Varese, candidato capolista di Forza Italia alle elezioni regionali del 12 e 13 febbraio.
Com’è maturata la decisione di mettersi in gioco in prima persona per questa sfida?
«Mi è stato chiesto da molte persone con cui ho condiviso un percorso politico-amministrativo nel corso degli anni. La mia candidatura vuole rappresentare la provincia di Varese a 360 gradi, in tutte le sue sensibilità, peculiarità e ricchezze».
Forza Italia sostiene convintamente col centrodestra la candidatura a presidente di Attilio Fontana. Da amministratore locale, qual è il suo giudizio su questi cinque anni di governo regionale?
«Un giudizio senz’altro positivo. Con Attilio Fontana, tra l’altro, ho condiviso un’esperienza anche a livello di amministrazione di Varese. Il fatto di tenere unita la coalizione di centrodestra in modo compatto e coeso è un valore aggiunto. Ed è un valore aggiunto l’omogeneità di colore politico tra governo nazionale, governo regionale e varie amministrazioni locali.
Questo è importante per poter fare un buon lavoro sul territorio anche nei prossimi anni».
Quali sono le sue priorità programmatiche?
«I temi di competenza di Regione Lombardia sono principalmente sanità e trasporti. Su questi abbiamo le idee chiare, in particolare in termini di efficientamento dei pronto soccorso per rendere più rapido il servizio, e per quanto riguarda l’abbattimento delle liste d’attesa. Insieme all’incremento del personale sanitario, che oggi sconta anche il problema del numero chiuso a Medicina, sul quale vorremmo sollecitare il governo a intervenire.
Per quanto riguarda i trasporti, occorre investire su treni e materiale rotabile. Nei prossimi anni bisogna acquistare nuovi convogli e intervenire sulla rete ferroviaria che è di competenza nazionale. Rfi dovrà ammodernare delle linee che risalgono ormai agli anni Sessanta-Settanta.
Tra gli altri temi per me peculiari c'è la sicurezza, anche per chi viaggia. Noi vogliamo il ripristino della figura del vigilantes sui treni; il rafforzamento della videosorveglianza nelle stazioni, che oggi sono diventare un po’ terra di nessuno; la collaborazione con le forze dell’ordine che devono essere messe nelle condizioni di svolgere il proprio lavoro con risorse, norme e mezzi adeguati.
Per quanto riguarda il lavoro, il nostro modello non è quello del reddito di cittadinanza, ma è improntato alla crescita, soprattutto sostenendo le aziende nella formazione di giovani e meno giovani e nell’assunzione. C’è già una misura che si chiama “Formare per assumere” che crediamo vada incentivata.
E poi le infrastrutture: il nostro è il partito del “sì”, dello sviluppo. E per questo occorre intervenire sulle infrastrutture sia su ferro che su gomma, e in particolar modo penso al completamento di Pedemontana, un’opera strategica per la movimentazione di merci e persone».
Nei giorni scorsi, con diversi sostenitori, ha dato il via ufficiale alla campagna elettorale: come la affronterà?
«Con entusiasmo, rispetto per gli avversari e con la consapevolezza che è importante far capire alle persone che bisogna votare per poi avere un rappresentante che possa essere un interlocutore in Regione Lombardia per tutte le istanze che provengono dagli amministratori locali, dalle comunità, dalle associazioni e dai vari territori».