C’è il 27 sulla ruota di Varese, su quella dei Mastini, sull’onda di queste Final Four di Coppa Italia.
Già, 27. Come gli anni, va aggiunto solo un mese in più, dall'ultimo trofeo alzato nel cielo dalla società giallonera. Era il 29 dicembre 1995 e a Trencin, in Slovacchia, si compì un'impresa memorabile: il Varese targato Shimano batté 4-3 in rimonta il Metallurg Magnitogorsk, diventando la prima squadra di club italiana della storia dell'hockey a battere una formazione russa e la prima squadra italiana della storia dell'hockey a vincere una coppa europea, nello specifico la Federation Cup.
Un trionfo targato Mansi (doppietta quella sera), Catenaro, Camazzola, Chitarroni, Zanatta... e Paul Theriault in panchina… Una gioia incredibile e indimenticabile.
Ancora, 27. Come, del resto, gli anni che trascorsero prima che i Mastini riuscissero - nel secolo scorso - a spezzare un incontrastato dominio dell’Alto Adige sul campionato italiano. Nel 1960 il titolo lo vinse Milano, poi ecco una sequela infinita di squadre altoatesine scritte nell’albo d’oro, dal Cortina, al Bolzano, al Gardena. Nel 1987 un lampo giallonero: lo scudetto arriva a Varese e se lo cuce sul petto la Kronenburg sbancando il mitico Palafiera di via Roma (il secondo titolo arriverà due anni dopo, nel 1989).
E di nuovo, 27. Come le edizioni della Coppa Italia, compresa nel numero quella che si concluderà quest’anno a Varese. Varie le formule di un viaggio iniziato nel 1973 con la vittoria del Cortina, scomparso negli anni 80, poi due sole edizioni negli anni 90 e una costanza di assegnazione solo a partire dalla stagione 2000-2001. L’ultima vittoria, nel 2022, ad appannaggio degli Unterland Cavaliers. Ricordiamo che i vincitori della kermesse varesina andranno poi a giocarsi la Supercoppa contro i vincitori dell’Alps Hockey League.
E infine, 27. Come il numero di maglia di chi martedì scorso ha deciso con una tripletta l’ultima puntata di una cavalcata iniziata più di tre mesi fa, dal fondo classifica, e arrivata a oggi, con il primato in campionato, la qualificazione alle Final Four di Coppa Italia e la loro organizzazione sulle ali dell’entusiasmo. Si tratta di Michael Mazzacane, un grande varesino di una squadra di varesini: le sue tre perle a infilare il portiere del Bressanone nel 5-1 del ritorno dei quarti sono state l’ultima gioia in ordine di tempo di una stagione incredibile.
Tra oggi e domani c’è un’intera città che vorrebbe confezionarne un’altra, ancora più grande. Con il 27 nel cuore e nella mente.