Tommaso Police, sposato, ha 35 anni, quasi tutti vissuti a Cassano: in città è arrivato a pochi mesi, per scelta dei genitori. È sales manager. «Ma, ci mancherebbe, si può dire anche in italiano – precisa – sono funzionario commerciale per una multinazionale». Segretario cittadino del Partito Democratico, è sostenuto da una lista che unisce Pd, Indipendenti per Tommaso Police sindaco, Azione (simbolo in fondo all'articolo).
Sette anni in Consiglio comunale (ma la militanza politica è antecedente) con Mimmo Mottura e Gemma Tagliabue, in minoranza. Police ha più volte rivendicato l’impronta propositiva propria e dei colleghi, anche rinunciando a polemiche potenzialmente redditizie presso l’opinione pubblica.
«Oltre alle esperienze amministrative e politiche – riassume oggi – il mio percorso civico, chiamiamolo così, comprende l’associazionismo. Con Libera, la realtà fondata da don Luigi Ciotti contro le mafie, e Uisp, Unione Italiana Sport per Tutti. Ispirazioni diverse ma che ritengo fondamentali: la legalità da una parte, la cultura sportiva dall’altra. Includente. Del resto, lo ricordo, sono un runner».
Come mai l’impegno in politica? «Non sono mai stato con le mani in mano, a guardare. Se si vuole provare a cambiare, in meglio, bisogna impegnarsi». Tra i temi mai esplicitati ma toccati costantemente dalle varie formazioni in campagna elettorale, c’è il voto dei cattolici. «Sono cattolico e credo in principi quali uguaglianza, fratellanza, solidarietà. L’impegno verso il prossimo nasce da questo. Ma non sbandiero mai la mia fede. Spero di essere riconosciuto grazie alle mie azioni, senza forzature».
Sfiducia verso la politica e l’amministrazione della cosa pubblica, se ne parla in continuazione. Ci sono, invece, esperienze positive che fanno dire “Vale la pena metterci la faccia”? «Il mio percorso parla per me. Non sarei candidato sindaco, oggi, se il bilancio di quanto ho vissuto per anni fosse negativo. Durante la campagna elettorale è stato motivante riscontrare quanto i cittadini abbiano ancora voglia di raccontarti cose, di coinvolgerti. E quanto cerchino un punto di riferimento per ottenere ascolto. Ecco, se dovessi essere il prossimo sindaco, la partecipazione sarà fondamentale: “governare per” e “governare con”».
Un luogo del cuore a Cassano? «Oltre a Soiano, dove sono arrivato da piccolissmo, la Magana. Ci siamo passati tutti. Un calcio al pallone, gli incontri. È un luogo prezioso, per la sua bellezza e per quello che lì avviene, per quello che lì si vive».