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Economia | 25 maggio 2022, 17:56

Il grido della ristorazione: «Situazione estremamente grave. Molti hanno cambiato lavoro, e in peggio»

Giordano Ferrarese: «Tanti sono stati anche assorbiti in Svizzera. Colpa del governo e delle chiusure. La cucina non è show televisivo, ma lavorare 18 ore al giorno». Frederick Venturi, Federalberghi: «La distanza con le scuole va colmata»

Il grido della ristorazione: «Situazione estremamente grave. Molti hanno cambiato lavoro, e in peggio»

La crisi e la fame di lavoro da una parte, la ricerca - vana - di personale dall'altra. A Ville Ponte il grido di dolore viene da imprese e scuole sul "Lavoro im-possibile", titolo del convegno che si è svolto oggi. (LEGGI QUI).

C'è un mismatch, un mancato incontro come conferma l'analisi del professor Alessandro Minello, docente Università-Ca' Foscari. Qualcosa di incomprensibile, che non si lega soltanto allo stipendio. Che racconta un cambiamento, da non intrappolare negli slogan, e su cui si può, si deve lavorare.

Ma c'è anche un dramma che cresce. «In questo momento ci troviamo in una situazione estremamente grave - afferma Giordano Ferrarese, presidente di Fipe Varese - Abbiamo perso risorse a causa del Covid. Molti hanno deciso di fare altri percorsi lavorativi, non migliorativi».  Senza stabilità, con la minaccia di veder chiudere il ristorante o il bar a ogni rialzo del virus, a differenza di altre attività, c'è insomma chi ha gettato la spugna. Andando magari a fare il fattorino, non a guadagnare meglio: competenze dissolte in un attimo, anzi in una pandemia.

Su ciò che ha portato a questo punto, Ferrarese non ha peli sulla lingua: è stato il Governo e come ha considerato e trattato il turismo.

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Ma appunto emerge che non dappertutto è così e qui si paga l'essere un territorio di confine. Che molti sono stati attirati dalla Svizzera, dove la situazione pandemica è stata gestita diversamente e soprattutto dove gli stipendi hanno un altro impatto. Attenzione però: per Ferrarese continua a contare la passione, non bisogna far sognare i ragazzi, è un lavoro durissimo, 18 ore al giorno, non uno show televisivo. Bisogna dire la verità, ma far capire anche la bellezza di questa professione.

Resta il problema delle competenze. Della ricerca di personale in questo campo che pur c'è e delle iscrizioni non sufficienti nelle scuole. Frederick Venturi - Federalberghi provinciale - fa una riflessione su questo senza schivare mea culpa: «Se c'è un gap di competenze, significa che non siamo stati abbastanza bravi a interloquire con le scuole». Ferrarese stesso l'ha detto: «Siamo pronti a confrontarci con i ragazzi»

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Ma. Lu.

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